Caro presidente di una delle più grandi nazioni islamiche del mondo, come lei si è genialmente espresso, grazie di aver invitato gli amici iraniani di Eurabia ai party del 4 luglio in tutte le ambasciate americane del mondo. Questa sì che è una bella notizia. E grazie di aver bloccato la "crescita naturale" delle "colonie" israeliane della West Bank: non se ne può più di questi irresponsabili che si moltiplicano come conigli. Che pratichino l'astinenza. E grazie per aver detto che l'America non vuole più imporre la democrazia al mondo, ma solo mostrarne l'esempio. Lo sappiamo bene noi eurarabi che una borsetta di Gucci non si impone se non con l'esempio. Lei sì che è simpatico, altro che quel cattivone del suo predecessore. E senza dubbio anche gli arabi se ne accorgeranno, troveranno simpaticissimo il suo "importante discorso" di domani al Cairo. Il fatto è però che non siamo più in campagna elettorale, e oltretutto, forse i suoi valenti collaboratori non gliel'hanno, questi non votano. Ma mi spieghi, presidente, perché non invita il 4 luglio anche la Corea del Nord? Non è vero che se uno può andare ai party dell'ambasciata americana, soprattutto in nome di un leader molto simpatico, non usa più la bomba atomica?
Ugo Volli
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