domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






 
Ugo Volli
Cartoline
<< torna all'indice della rubrica
Che volete, io sono maligno. Voi consolatevi pensando che Abu Mazen è buono e vuole la pace 01/06/2009

Gli Stati Uniti sono buoni, e non negano mai una mano a chi ne ha bisogno. Il congresso americano, per esempio, sta discutendo di un pacchetto di novecento milioni di dollari di aiuti all'autorità palestinese. Si potrebbe discutere sull'utilità di questi aiuti, ma io voglio scrivervi oggi su un aspetto marginale di queste spese e cioè sui nomi che vengono dati ai loro frutti. Anche i palestinesi infatti sono buoni e non usano questi soldi solo per arricchire la loro dirigenza o per comprarsi qualche bombetta, ma qualche volta ci fanno davvero qualcosa di concreto. Per esempio, di recente hanno costruito un bellissimo centro informatico. E sapete come l'hanno chiamato? "Centro Dalal Mughrabi".
Se non siete esperti di Medio Oriente o non avete buona memoria, vi chiederete chi è questa signora Mughrabi. Be', gli americani sono buoni, non solo coi palestinesi, e fra l'altro hanno inventato Wikipedia da cui si può sapere tutto, o quasi. Ecco la risposta, molto neutra: "On the morning of March 11, 1978, Mughrabi and her Palestinian Fedayeen unit of eleven members, including one other woman, landed on an Israeli beach, killed an American photographer named Gail Rubin and hijacked a taxi, killing its occupants. They proceeded along the coastal highway shooting at traffic along the way. They next hijacked a bus and later a second bus, from which the passengers were transferred to the first one. The bus was finally stopped at a police roadblock. A shooting battle ensued. Eventually, Mughrabi blew up the bus which became a large deathtrap of fire. Many of the passengers were killed. In total, Mughrabi and her team killed 37 people, including at least 10 children. Some 71 people were wounded. Mughrabi and several other attackers died."
In breve, Mughrabi è l'autrice della peggiore strage terroristica mai compiuta in Israele, è responsabile della morte di una quarantina di persone scelte a caso per la strada. E proprio a lei è dedicato il centro computer pagato dai contribuenti americani. Ma, soggiunge Wikipedia, "The Palestinian Authority named a Hebron girls' school in honor of Mughrabi. Her name has also been given to summer camps and both police and military courses. There is also a girls high school in Gaza named after her." La scuola è stata costruita con fondi americani. Ma non è finita qui. L'estate scorsa l'Autorità Palestinese (quella buona, non i ragazzacci di Hamas) ha organizzato un torneo di calcio Dalal Mughrabi, un campo estivo Dalal Mughrabi, un premio per i migliori studenti studenti Dalal Mughrabi, cui è intervenuto un rappresentante personale del presidente Abbas (quello buono, che piace a Obama). Due mesi e mezzo fa, l'11 marzo, cadendo il trentunesimo anniversario dell'"impresa", la televisione dell'autorità palestinese ha trasmesso uno speciale per esaltare l'eroina.
Voi direte che c'è una certa ostinazione su questa figura. Eh già, ma non è l'unico oggetto di devozione del genere. Per fare solo un altro esempio, nel 2004 gli americani investirono 400 mila dollari per un campo di calcio intitolato a Salakh Khelaf. Vi risparmio Wikipedia (anche perché di questa storia "the free Encyclopedia" evita di parlare, forse perché è un po' troppo imbarazzante) ma si tratta del capo dei servizi segreti palestinesi, ritenuto il mandante prossimo del commando che uccise gli atleti israeliani alle olimpiadi di  Monaco, ammazzato poi in uno strano attentato da una delle sue guardie del corpo a Tunisi, dopo che era entrato in contrasto con Arafat. Saputo il nome dello stadio, gli americani chiesero di cambiarlo, ottennero una promessa... ma il nome è sempre quello. Si sa, i palestinesi sono un popolo fiero ed ostinato.
A noi, che siamo un po' scettici in materia di diritto, non importa tanto l'evidente e continua violazione di una legge americana "2008 Foreign Operations – Bill Sec. 657 B –C 1) la quale stabilisce che "nessun fondo dell'assistenza americana nel programma per gaza e il West Bank può essere usato per riconoscere o altrimenti onorare individui che commettono o hanno commesso atti di terrorismo". No, il problema da porre ai buoni americani e anche ai buonissimi come Obama per me è un altro: se Dalal Mughrabi e Salakh Khelaf e tutti i loro pari sono presentati come esempio per i giovani, a causa delle stragi che hanno commesso contro gli israeliani, com'è possibile che nasca la pace, che tutti desideriamo? Che credibilità ha Abbas, che indica in Mughrabi un'eroina da imitare, quando parla di pace? C'è davvero una distinzione di fondo fra Al Fatah e Hamas, rispetto a ciò che vogliono per Israele (possibilmente bombe e proiettili e più morti che si può)?
Che volete, io sono maligno. Voi consolatevi pensando che Abbas è buono e vuole la pace e che Obama è intelligentissimo e segue un'astutissima linea di politica internazionale nello scegliere i terroristi come alleati e le loro vittime come avversari. Gridate con Eurabia: Viva l'Autorità Palestinese e i suoi campi di calcio e i suoi centri computer, abbasso Netanyahu e le sue "colonie", che non portano neanche il nome di un bravo terrorista!

Ugo Volli


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT