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Ugo Volli
Cartoline
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Al consolato belga la medaglia di Eurabia ! 27/05/2009

E' comoda Eurabia, a chi la segue dà il senso della buona coscienza pacifista pluralista e tollerante, fa sentire così civili e tranquilli contro gli esagitati che lanciano falsi allarmi e vogliono battaglie inutili. La civiltà è dalla parte di Eurabia e così la vera religione, la cultura e la buona educazione. Da una parte e dall'altra ci sono gli estremisti, da compiangere e da rieducare come ragazzini rissosi. La superiorità morale del vero eurarabo sugli estremisti non si discute, è una forma di sobria eleganza, uno stato mentale, un senso della storia.
Ma Eurabia dà anche vantaggi più materiali. Ogni tanto permette anche di risparmiare dei soldi. Prendete una storia che mi hanno raccontato sul consolato generale del Belgio a Gerusalemme: consolato generale e non ambasciata, perché quest'ultima sta in buona compagnia a Tel Aviv (la vera capitale di Israele, la sola possibile, come sanno tutti gli eurarabi; e fra parentesi ha fatto benissimo l'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia a opporsi l'altro giorno a che il sindaco ebreo di Gerusalemme partecipasse all'inaugurazione della piazza dedicata da Roma alla città santa: che c'entrano gli ebrei con Al Quds, islamica da sempre?). Bene, il consolato belga ad Al Quds o Gerusalemme sta in una bellissima villa nel quartiere di Tapiot. La villa affittata ai belgi era da tempo di proprietà di un uomo d'affari palestinese, il quale però, traviato da chissachì, alcuni anni fa decise di venderla a un israeliano, reato per il quale l'Autorità Palestinese ha recentemente ribadito la pena di morte. Che cosa ha fatto il console belga, grande eurarabo? Ha smesso di pagare l'affitto. Con il che ha ottenuto tre risultati assieme: uno, ha protestato contro l'occupazione israeliana di Al Quds e dintorni; due, ha espresso la sua solidarietà con l'Autorità Palestinese e le sue moderne leggi commerciali... e tre, ha risparmiato i denari dei contribuenti belgi, che dopotutto sono eurarabi anche loro. Ora il proprietario israeliano ha avuto la faccia tosta di ricorrere a un tribunale per farsi dare l'affitto arretrato. E il tribunale israeliano è stato così maleducato da ordinare al diplomatico belga di presentarsi per dare le sue giustificazioni. Alla violazione del diritto internazionale dovuta all'occupazione israeliana di Al Quds, si aggiunge così il disprezzo per l'immunità diplomatica (che di solito si applica solo alle ambasciate e non ai consolati, ma non importa). Il coraggioso console belga si è asserragliato nella sua villa occupata e ha rifiutato di rispondere alla "giustizia" dell'occupante. Insomma, una specie di Fort Alamo della civiltà contro la violenza sionista. Sia lode al console, grande eurarabo e grande risparmiatore di fondi pubblici, uomo saggio, amico della grande tradizione islamica di Al Quds, quest'anno capitale della cultura araba. E anche titolare di un record da Guinness dei primati: primo diplomatico al mondo a occupare case, come i bravi ragazzi dei centri sociali.

Ugo Volli


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