Il termine esatto Sacro Romano Impero della Nazione Germanica fu introdotto nel 1254; l'espressione completa Sacrum Romanum Imperium Nationis Germanicae (in tedesco: Heiliges Römisches Reich Deutscher Nation) appare alla fine del XV secolo, nel momento in cui il regno aveva perso in Italia molto del suo dinamismo, pur rimanendo legato fino alla fine ad alcune importanti unità territoriali italiane in esso integrate: "sacro" e "romano" erano termini impiegati con spirito di emulazione verso l'impero bizantino; "della nazione tedesca" sottolineava come, dal 962 in poi, il fulcro di questa istituzione fosse nelle genti di stirpe germanica, già costituitesi come "franchi orientali" dopo la spartizione carolingia.
Il Sacro Romano Impero della Nazione Germanica , insieme al Papato, son stati considerati i due poteri universali.
Neanche i contemporanei seppero come definire questo ente. In una famosa descrizione, del 1667 De statu imperii Germanici, pubblicato con lo pseudonimo di Severino di Monzambano, Samuel Pufendorf scrisse:
" Nihil ergo aliud restat, quam ut dicamus Germaniam esse irregulare aliquod corpus et monstro simile "
La concezione giuridica medievale dell'imperatore come una figura giuridica di "Primus inter Pares" rispetto agli altri sovrani, garante della difesa della "Res Publica Christiana" e di amministratore di pace e giustizia era andata ormai perduta. Tale visione idealistica si scontrava con la realtà politica europea: i sovrani dei grandi regni nazionali, benchè completamente affrancati dall'autorità imperiale, continuarono a mantenere un certa soggezione formale e giuridica, in qualità di titolari di numerosi feudi dell'impero.
Molti sovrani di regni limitrofi all'impero avevano notevoli ingerenze negli affari tedeschi, grazie all'unione personale con alcuni feudi imperiali che permettevano loro di avere anche diritto di voto alla Dieta:
(Francia, Danimarca, Gran Bretagna, Prussia, Polonia, Svezia).
L' imperatore (Roemer Kaiser): rappresentava l'impero, ma non aveva poteri sovrani su di esso, essendo una sorta di presidente dell'impero ed organo esecutivo della volontà espressa dalla Dieta. Egli era vincolato, sin dal momento della sua elezione, a rispettare le "Capitolazioni", una sorta di carta costituzionale che ne limitavano il potere e l'ingerenza sugli altri organi istituzionali; tra i suoi poteri egli convocava, in caso di necessità, la Dieta (peraltro permanente), presiedeva il consiglio militare dell'impero:(Reichsmilitaregiment) e comandava l'esercito imperiale in guerra (Reichsarmee), nominava i componenti del Supremo Tribunale imperiale (Reichskammergericht), avente sede a Wetzlar e il Consiglio aulico dell'impero (Reichshofrat). Nei lavori della Dieta era coadiuvato dall'elettore di Magonza che, come decano dei principi, tramite un proprio rappresentante, ne coordinava le attività assembleari.
Ma di fatto gli stati che componevano l'impero non si esaurivano solo con quelli aventi diritto di voto alla Dieta.
Vi era un numero imprecisato di entità sovrane, in varie forme, che coesistevano con gli "Stati imperiali" e non appartenevano a nessuno dei 1o Circoli o Province imperiali in cui rano distribuiti gli stati con diritto di voto al Reichstag.
Contee familiari e feudi allodiali, signorie, villaggi imperiali, abbazie ed immunità ecclesiastiche rappresentate da conti, baroni, cavalieri, borgomastri, abati e capitoli ecclesiastici rappresentavano una realtà imprescindibile di sovranità di fatto, anche se sottoposti alla formale e diretta "suzerainetè" dell'imperatore che ne era il protettore.
In particolare, la nobiltà equestre (baroni e cavalieri dell'impero) dal XVI secolo si era organizzata in un proprio corpo autonomo che di fatto era ufficialmente riconosciuto dagli altri principi dell'impero. Questa nobiltà, rappresentata da circa 350 famiglie aventi circa 1500 feudi, aveva costituito un proprio collegio suddiviso in un circolo del Reno, composto da 3 cantoni nobiliari che raggruppavano 98 territori, un circolo della Franconia con 702 territori rappresentati in 6 cantoni ed un circolo della Svevia con 668 territori in 6 cantoni.
Sono stati fatti molti tentativi di spiegare perché il Sacro Romano Impero non riuscì mai ad avere un potere centrale sui territori.
Fra le ragioni trovate vi sono le seguenti:
L'Impero era stato fin dall'inizio una entità federale: al contrario della Francia che era stata parte integrante dell'Impero Romano, nella parte orientale dell'Impero carolingio, le tribù germaniche erano molto più indipendenti e riluttanti a cedere poteri ad un'autorità centrale.
Più tardi ogni candidato dovette fare promesse agli elettori, nel così detto Wahlkapitulationen (Capitolato di elezione), che garantì sempre più poteri agli elettori durante i secoli.
A causa delle sue connotazioni religiose, l'Impero come istituzione fu seriamente danneggiato dal contrasto fra il papa ed i re tedeschi riguardo alle loro rispettive incoronazioni ad imperatore.
Non è mai stato molto chiaro a quali condizioni il papa incoronasse l'imperatore ed, in particolare, se il potere di questo dipendesse da quello ecclesiastico del Papa.
Non è chiaro se il sistema feudale del Reich, dove il re formalmente era all'apice della cosiddetta "piramide feudale", era la causa o un sintomo della debolezza dell'Impero. In ogni caso, l'obbedienza militare, che, come da tradizione tedesca, era strettamente legata alla confisca delle terre per i tributi, fu sempre un problema: quando il Reich era costretto alla guerra, le decisioni erano lente e foriere di situazioni instabili.
Dopo l'unificazione della Germania in Stato sovrano nel 1871 , il Sacro Romano Impero fu conosciuto talvolta come Primo Reich.
La Germania nazista si chiamò invece Terzo Reich, contando l'Impero del 1871 come Secondo Reich, anzitutto allo scopo di affermare una continuità diretta del Nazionalsocialismo con l'intera storia della Germania, secondariamente per negare a posteriori alla Repubblica di Weimar (1918-1933) la sua ragione d'essere come reale espressione della Germania.
Eurabia o SRI, nulla cambia, tutto si trasforma, ma le radici son sempre quelle: lo definirei il quarto Reich.
Alessandro Albore