Modesta proposta: che i cittadini di Eurabia prendano il volo per Tel Aviv e tocchino con mano..." 24/05/2009
Non sono solo i palestinesi ad avere una strana idea della geografia del Medio Oriente. Un lettore mi ha scritto che un suo amico, italiano immigrato in Israele, ha ricevuto una lettera indirizzatagli dal comune di Livorno a questo indirizzo: "XY, Beit Shemesh, Palestina". Come se scrivessero a mio padre, indirizzando la lettera a "Trst, Jugoslavia". Neanche a "Triest, Impero Austroungarico". La Jugoslavia e l'Austria-Ungheria asburgica non ci sono più, la Palestina (forse) non ancora, Trieste però non è mai appartenuta alla Jugoslavia (all'Austria sì), come Beit Shemesh non è mai appartenuto alla Palestina e non ne è rivendicato (salvo che si avveri il sogni di "liberare" l'intero territorio israeliano). Basta guardare Wikipedia (o qualunque atlante) per scoprire che "Beit Shemesh is a city in Israel's Jerusalem District, with a population of 72,600 people. The modern day city was founded in 1950, although settlement has been on the site since pre-Biblical periods." Del resto è chiaro che il destinatario in questione usa il suo regolare indirizzo israeliano. Che però qualcuno al Comune di Livorno l'ha modificato palestineggiandolo. Leggeremo questo cambiamento di indirizzo come un gesto di buona volontà, di pace? di ignoranza? O piuttosto di piccolo teppismo comunicativo, il rogo di una bandiera israeliana in formato francobollo, eseguito da un icaricato di pubblico servizio? Passando a cose un po' più grosse, l'altro giorno il ministero degli esteri francese ha dichiarato che per la Francia Gerusalemme è la capitale di due stati: Israele e la Palestina. Peccato che non solo la Palestina (ancora) non esista, ma che i candidati a questo ruolo inesistente siano due, lo Hamastan di Gaza e il regime dell'AP di Ramallah, con due governi, due forze di difesa ecc. che di tanto in tanto si combattono ferocemente e nel resto del tempo conducono trattative senza esito per rappacificarsi. A chi dei due il governo francese intende "regalare" Gerusalemme? Non è chiaro. L'importante infatti non è stabilire un diritto effettivo palestinese, ma negare quello israeliano. La stessa cosa dell'indirizzo livornese, se ci pensate. Nel frattempo, infatti, i giornali di Eurabia continuano a compiere lo stesso gesto, dicendo che la capitale di Israele è Tel Aviv. Tsahal sono le forze armate di Tel Aviv, Lieberman il ministro di Tel Aviv, Tel Aviv all'Onu fa questo e rifiuta quest'altro. Come se io mi ostinassi a discutere le azioni del governo di Liverpool o della diplomazia di Lione. Vecchia storia, dura a morire. Gli ebrei usciti dal ghetto pretendono di avere una capitale? E sia. Ma non nel posto dove hanno ammazzato Dio, o qualcosa del genere. Non voglio occuparmi qui di teologia politica. Ma mi chiedo una cosa: allora di quanti stati è capitale Gerusalemme? Uno? Due? Nessuno? Faccio una proposta di buon senso: il comune di Livorno paghi un viaggio ai suoi funzionari, i quotidiani ai loro giornalisti, la Francia al proprio portavoce. Salite un aereo, il volo costa abbastanza poco e dura tre ore. Prendete un taxi, andate a Gerusalemme, o a Beit Shemesh o a Tel Aviv e vedete se vi sembra che siano Palestina o Israele. La geografia, a differenza dalla teologia, dovrebbe essere una scienza empirica, non speculativa. O mi sbaglio? Sì, mi sbaglio. Con Israele anche per i più realisti fra gli eurarabi non conta quel che c'è, ma quel che dovrebbe essere. Secondo loro. Secondo San Paolo. O secondo i palestinesi e i loro amici.