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Informazione Corretta Rassegna Stampa
21.05.2009 B-XVI con la kefiah intorno al collo
Breve storia di un indumento menagramo

Testata: Informazione Corretta
Data: 21 maggio 2009
Pagina: 1
Autore: Piera Prister Bracaglia Morante
Titolo: «B-XVI con la kefiah intorno al collo»

E’ vero che siamo abituati al peggio e nulla piu’ ci sorprende, ma ci mancava solo la fotografia del papa con la kefiah per completare il quadro di una Eurabia temibile e spavalda che avanza a passo rapido e svelto…se riesce a sedurre persino il papa. Ed e’ per questo che ci vorrebbe che i romani tutti, compresi quelli di Portico d’Ottavia, che di saggezza ne hanno da vendere e che sanno anche gustare il piacere della satira e degli strali, postassero su carta, pasquinate in prosa o versetti sotto la celebre statua di Pasquino, all’angolo di palazzo Braschi, da sempre il simbolo della liberta’ di parola e spina nel fianco dei potenti dello Stato della Chiesa. La statua era cosi’ invisa all’ecclesia tutta, che pesante com’era fu ruzzolata nel Tevere, ma i romani riuscirono a ripescarla anche se malconcia. Ebbene, come abbia fatto a mettersi alla berlina con la kefiah al collo, mescolando il diavolo con l’acqua santa, solo sua santita’ Benedetto XVI lo sa. E per giunta nello scenario della basilica di S. Pietro, che con il maestoso colonnato di Gianlorenzo Bernini e’ il simbolo della cristianita’ e della pace nel mondo. Il ritratto del papa che ne viene fuori, casuale o orchestrato che sia e’ inquietante, abituati come siamo a vedere kefieh su gente armata, insomma gente poco raccomandabile, come per esempio addosso a quell’Arafat, che certamente non era uno stinco di santo e che ne ha combinate delle grosse anche in Italia all’epoca delle tante stragi, se addirittura alle sue calcagna s’era messo quel probo e coraggioso magistrato di Carlo Mastelloni -altrimenti definito dal potere, un ragazzaccio in toga- con un mandato di cattura e manette pronte a scattare. Indubbiamente Arafat e la kefiah erano due amici inseparabili, erano un tutt’uno. Kefieh che arrivano minacciose fino agli occhi, le indossano inoltre i terroristi che inneggiano alla morte o quelli che bruciano come in un sabba infernale le bandiere italiane, americane e israeliane nelle belle piazze di Roma e d’Italia. E quegli studenti facinorosi che hanno impedito al pontefice di parlare alla Sapienza di Roma due anni fa in occasione dell’apertura dell’anno accademico, erano anche loro tutti armati di kefiah. I disvalori o la perdita dei valori che sono dietro alla kefiah sono noti e non coincidono con i valori della civilta’ anzi ne rappresentano l’esatto opposto. E’ chiaro ormai che neppure Oriana Fallaci sia riuscita a convincere papa Benedetto sui pericoli di una Eurabia che ineluttabilmente avanza, quando segretamente conferi’ con lui in Vaticano. Ne’ la morte cruenta di suor Leonella che fu assassinata a Mogadiscio insieme ad una guardia, solo per odio, all’indomani della famosa “lectio magistralis” del papa a Ratisbona, proprio di fronte all’ambulatorio pediatrico in cui lavorava, per mano di fondamentalisti islamici di quelli che usualmente portano la kefiah. E nemmeno lo hanno convinto tutte quelle chiese bruciate. Eppure proprio quella famosa lectio magistralis su “Fede e Ragione” ci aveva fatto credere che Benedetto XVI avesse il carisma di papa Leone I che difese solo con la sua forza morale e la sua autorita’ i valori fondanti dell’Occidente di fronte all’avanzata delle orde dei barbari. O che si facesse idealmente promotore di una Lega Santa come quella che con Pio V e la Serenissima in testa, fermo’ l’avanzata dei musulmani conquistatori, nella battaglia di Lepanto. Ora invece che cosa ci tocca guardare! 

- “Va bene che c’e’ anche il potere temporale dei papi con cui dobbiamo fare i conti. 

- Va bene che e’ ancora aperta quella vexata quaestio sul papa del silenzio quando a Roma spadroneggiavano altri barbari ma con la svastica.

- Va bene anche che non siamo tutti eroi e che pochi son disposti a farsi scorticare vivi come Marcantonio Bragadin a Famagosta…

- Ma questa offesa di vederLa in kefiah, Sua Santita’, poteva pure risparmiarcela!”

Piera Prister Bracaglia Morante


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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