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L'Opinione Rassegna Stampa
20.05.2009 Il Marocco si rivolge a Obama per contrastare Al Qaeda nel Maghreb
La cronaca di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 20 maggio 2009
Pagina: 6
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «229 parlamentari americani scrivono a Obama: risolvere la questione Marocco - Polisario per battere Al Qaeda nel Maghreb»

Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 20/05/2009, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo " 229 parlamentari americani scrivono a Obama: risolvere la questione Marocco - Polisario per battere Al Qaeda nel Maghreb ".

Non solo Israele e Palestina. Anche il Marocco si rivolge a Obama per risolvere una volta per sempre le dispute sull’ex Sahara spagnolo che da anni lo vedono opposto al Fronte Polisario e all’Algeria, che poi è la vera parte in causa nel conflitto territoriale. Una lettera di 229 esponenti del Congresso americana, rigorosamente bipartisan, è l’ultimo atto, o il penultimo si sa come vanno queste cose, per tentare di risolvere l’annosa questione. Che è come dire: ritracciare i confini tra Algeria e Marocco, assicurare a quella regione la massima autonomia, senza però disintegrare il territorio marocchino e mettersi d’accordo una volta per tutte per concentrarsi tutti insieme per combattere la vera minaccia terroristica nella regione che porta il sinistro nome di “Al Qaeda nel Maghreb”. “Rimaniamo convinti che la posizione americana a favore dell’autonomia del Sahara occidentale sotto sovranità marocchina, sia l’unica soluzione possibile” si legge tra l’altro nella lettera, alludendo alla politica degli Stati Uniti su questo tema, che è rimasta invariata durante i vari Governi Clinton e Bush. “Vi invitiamo a sostenere questa stessa politica e a precisare, attraverso le parole e i fatti, che gli Stati Uniti lavoreranno in modo tale da consentire che il processo dell’Onu continui e di sostenere questo quadro negoziale, come unica opzione realistica di compromesso, in grado di porre fine a questo annoso e increscioso conflitto”. “L’ostacolo il più temibile” che intralcia gli sforzi degli Stati Uniti e quelli dei suoi partners nella Regione, è infatti - secondo la lettera firmata dalla maggior parte dei membri del Congresso- “il problema irrisolto del Sahara Occidentale” che dura da più di tre decenni. Nel 2007, il Marocco aveva avanzato una proposta di compromesso mirante a risolvere pacificamente questa disputa, garantendo l’autodeterminazione di quel territorio controllato dagli ex terroristi del Polisario, che agiscono come longa manus dell’Algeria, attraverso l’autonomia per gli abitanti della regione. Quest’iniziativa, ritenuta “seria e credibile” dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha incoraggiato l’avvio di negoziati diretti tra il Marocco e il Fronte Polisario, appoggiato dall’Algeria. Tuttavia, al termine delle quattro sessioni dei negoziati, pochissimi passi in avanti sono stati compiuti e ciò, nonostante l’appoggio della comunità internazionale alla proposta marocchina. Risultato? Ci sono civili e militari marocchini prigionieri da anni nei campi di detenzione di Tindouf, di fatto gestiti da paramilitari algerini, e soprattutto i terroristi islamici scorazzano indisturbati in tutta l’area che continua a essere terra di nessuno. Ora quindi anche il Marocco si rivolge a “Santo Obama” e per avere più forza di persuasione si fa sponsorizzare da ben 229 congressmen, equamente (o quasi) divisi tra democratici e repubblicani.

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