Un collega di "religione cattolica", a scuola, ammette che Gesù era ebreo ma contemporaneamente sostiene opinioni in parte vere in parte (credo) sospette: che cioè a quei tempi l'ebraico era completamente in disuso e si parlava l'aramaico (e fin qui la cosa semrerebbe almeno parzialmente vera o verosimile), ma poi finisce col proseguire dicendo essere le attuali parlate degli attuali palestinesi discendenti proprio dell'aramaico, e che quindi costoro parlerebbero la lingua di Gesù: il che non farebbe scandalo, e tuttavia suscita in me "qualche sospetto". Chiede delle dlucidazioni in proposito.
Antonio Ferrarese
L'ebraico era la lingua colta, quella che Gesù si ritiene parlasse e scrivesse. ma poi come tutti, parlava anche l'aramaico, la lingua parlata dal volgo, quindi un po' da tutti. Allora la Palestina non esisteva, il nome l'hanno inventato i Romani dopo evere sconfitto il Regno d'Israele. lo Stato al quale apparteneva anche l'ebreo Gesù. Oggi si usa la parole Palestina per la propaganda contro Israele, attribuendo quel nome persino a Gesù (invenzione di quel furbacchione di Arafat, e ogni tanto ripetuta dai suoi megafoni nostrani. )
IC redazione