Come sono più seri i 'militanti' di Hamas! Loro sì che quando catturano qualcuno non lo liberano più 16/05/2009
Come sono più seri i 'militanti' di Hamas! Loro sì che quando catturano qualcuno non lo liberano più.
Un brivido si è diffuso ieri nella schiena dei buoni eurabiani lettori di quel loro eminente bollettino parrocchiale che giustamente porta il nome di "Internazionale" (per chi conosce l'inno viene spontaneo proseguire: "...futura umanità!"). Che è accaduto di così terribile? Be' come racconta lei stessa, l'eroina dei nemici di Israele, la mitica giornalista Amira Hass di "Haaretz", la migliore amica dei palestinesi sulla stampa israeliana e internazionale, è stata arrestata. "Terribile! Repressivo! E' contro la libertà di stampa!" Non dubito che esclamerete così. E poi vi chiederete senz'altro: "Chi è stato il fellone?" Ma la risposta la sapete certamente già, almeno se siete eurabiani colti: non i buoni "militanti" di Hamas, presso cui la buona Amira va e viene indisturbata quando vuole, ma i malvagi militari della forza militare di difesa di Israele, gli occupanti, i nemici della pace. Racconta Amira: volevano sapere tutto su Gaza, ma io gli ho ripetuto il mio nome e il mio numero di carta d'identità, nient'altro. Che eroismo! Non vi ricorda un po' quei film di guerra, "Il ponte sul fiume Kwai", quelle robe lì: nome, grado e numero di matricola, non dirò nulla, potete imprigionarmi, potete torturarmi, ma io non farò mai la spia. "Tiremm innanz". Il finale delle "mie prigioni" di Amira è edificante: l'occupante, scoraggiato dalla fermezza della prigioniera e dalla frequenza delle ripetizioni del suo numero di carta d'identità - una sottile arma psicologica, questa -, ha dovuto rilasciare l'eroica Amira, che si è subito rifugiata nelle sua abitazione, sita per fortuna non nell'entità sionista, ma nell'accogliente Ramallah. Qui si è sentita finalmente a casa guardando fuori attraverso le sue finestre sporche (il particolare toccante lo dà proprio lei). Anche il sito del "Corriere", riporta l'importante notizia senza risparmiare segni di apprezzamento per l'eroina (" La reporter è diventata famosa per i suoi articoli di denuncia delle condizioni di vita a cui sono costretti i palestinesi a causa del blocco imposto da Israele e ha raccontato l'offensiva di gennaio con la morte di almeno 1.400 palestinesi, in gran parte civili. Hass ha vinto numerosi premi, tra cui nel 2003 il premio Unesco per la libertà di stampa." Il premio Unesco, capite! valeva la pena doi fare tanti sforzi per questo!). Ma il "Corriere"racconta una storia un po' diversa e più sciapa delle "mie prigioni" della povera Hass, senza vetri sporchi e numero di matricola (in realtà manca anche la rosa di Maroncelli, che pure Amira Hass ha omesso per modestia, ma non importa). L'eroina, secondo il nostro massimo quotidiano, "è stata arrestata dalla polizia israeliana appena ha superato la frontiera con la Striscia di Gaza per aver violato la legge che impedisce dal giugno 2006 ai cittadini israeliani di risiedere a Gaza [...; già] venne arrestata anche nello scorso dicembre, quando aveva lasciato la Striscia dove era entrata su un'imbarcazione del movimento europeo Free Gaza [...; ma presto] è stata rimessa in libertà su cauzione e si è impegnata a non ritornare a Gaza per i prossimi trenta giorni". Insomma, la buona Hass della legge se ne frega e i militari le fanno un'inutile ramanzina e la lasciano andare. Che subdoli, che ingannatori: un regime dell'oppressione e dell'apartheid avrebbe il dovere di opprimere i giornalisti senza mezze misure, e invece questo, per ingannare il mondo sul suo carattere democratico, li lascia liberi su cauzione anche quando infrangono a ripetizione la legge. Senza neanche lasciare a buoni eurarabi il tempo di indignarsi e organizzare un corteo, un appello, qualcosa. Come si sarebbe comportato più lealmente un regime virile come quello siriano o iraniano! O come sono più seri i bravi "militanti" di Hamas! Loro sì che quando catturano qualcuno, per esempio un soldato israeliano, lo seppelliscono in una cantina e non lo liberano più. Non ci resta che fare una manifestazione di protesta per questa disonesta e propagandistica liberazione.