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Gli scavi archeologici a Gerusalemme 13/05/2009
Da: Segre Fast Web >
Data: Tue, 12 May 2009 19:46:01 +0200
A: "direttore@lastampa.it" <direttore@lastampa.it>
Conversazione: Per Igor Man
Oggetto: Per Igor Man

Le inoltro copia di quanto da me scritto ieri ad Aldo Baquis.
Le aggiungo che lo stesso Baquis ha avuto la cortesia di rispondermi,
"condividendo alcune delle mie osservazioni".
Non mi illudo di ricevere simile risposta da lei, che peraltro mai mi ha
degnato di una risposta qualsiasi.
Aggiungo nella lettera che invio a lei che Gerusalemme è e resta la Capitale
di Israele comunque, a meno che sciagure immani arrivino a causarne la
distruzione totale. Se anche un governo israeliano arriverà ad un accordo
coi palestinesi che preveda la costituzione di uno stato palestinese, in
realtà mai voluto dai governanti arabi, e non da quelli israeliani, checché
lei sostenga nei suoi articoli, questo stato palestinese potrà avere la sua
capitale in una parte di Gerusalemme. Ma questo non potrà comportare che
Gerusalemme non rimanga la capitale dello Stato di Israele.

L'articolo pubblicato ieri è severamente criticabile per le seguenti
ragioni:
- da anni in Israele vengono effettuati scavi archeologici guidati da
ricercatori universitari noti per la loro professionalità (lo stesso Dan
Bahat, uno degli archeologi israeliani più famosi nel mondo, sarà a Torino
durante la prossima Fiera del libro).
- è molto importante che i risultati di questi scavi vengano fatti conoscere
non solo agli specialisti, ma a tutti coloro che desiderano conoscere la
storia della nostra civiltà.
- allo scopo di non urtare la suscettibilità degli islamici, gli archeologi
israeliani evitano accuratamente di effettuare scavi sotto la spianata (come
ho potuto verificare personalmente io stesso, e come gli ottimi rapporti di
questi archeologi con la popolazione locale islamica dimostrano).
- sarebbe stato doveroso scrivere che, sotto la spianata, gli unici a
scavare sono gli islamici, e che questi scavi, non fatti in assoluta
trasparenza scientifica, distruggono gli eventuali reperti degli antichi
Templi.
- considerati i problemi che sorgono inevitabilmente quando diverse
religioni sono coinvolte (e nel caso del cristianesimo, quando gli interessi
delle diverse Chiese sono in gioco), gli israeliani, per il momento, non
possono far altro che portare avanti gli scavi dei luoghi dell'antichità
ebraica. Queste considerazioni andavano fatte in un articolo destinato
all'informazione del lettore.
- la nostra cultura ci porta a ricercare tutto quanto serve a comprendere il
progredire, nei secoli, della nostra civiltà. Solo in Israele questo
processo culturale deve essere impedito?


Emanuel Segre Amar

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