Cambieranno qualcosa i discorsi del Papa? Sarò un miscredente dalla dura cervice, o un "perfido", ma francamente ne dubito 11/05/2009
Cambieranno qualcosa i discorsi del Papa? Sarò un miscredente dalla dura cervice, o un "perfido", ma francamente ne dubito
Il viaggio del papa in Medio Oriente attira l'attenzione e l'esaltazione di molti: a leggere i giornali sembra l'evento più importante dell'anno. Non sarò certo io a ripetere la celebre stupidaggine di Stalin :"Ma quanti reggimenti ha il papa?" E però ... cambieranno qualcosa davvero i discorsi e i gesti di Benedetto XVI? In Medio Oriente e anche a Roma? Sarò un miscredente dalla dura cervice, o un "perfido", ma francamente ne dubito. Soprattutto se sto a sentire certi interpreti più o meno autorizzati del viaggio. Leggete per esempio con attenzione Fulvio Scaglione sull'"Avvenire": "Ciò che Benedetto XVI propone alla vasta riserva dell'islam moderato, riprendendo il tema della conciliazione tra fede e ragione nella ragione della fede, è ben più di una 'mano tesa', come pure hanno scritto i giornali. Siamo piuttosto alle soglie di un patto storico, che guarda al fondo comune dei due monoteismi e all'infinita razionalità e ragionevolezza della fede per superare incomprensioni e diffidenze reciproche. Benedetto XVI non accusa l'islam di aver mancato l'appuntamento con la modernità. Propone, piuttosto, di riprendere il cammino interrotto soprattutto negli ultimi tre secoli quando, per una serie di ragioni diverse e di responsabilità che non sempre ci appartengono, la stessa modernità che in Occidente metteva il tema religioso sempre più ai margini del discorso pubblico, si presentava in Oriente come una macchina portatrice di valori alieni ma capaci di scardinare i pilastri della società tradizionale." Avete capito bene? Non è facile passare oltre il velo di nebbia delle parole curiali del buon viceditrettore di Famiglia Cristiana, esperto di politica internazionale, come si autodefinisce. Provo a tradurre. Secondo il nosttro eroe, il Vaticano finalmente si può mettere d'accordo con l'Islam, beninteso quello "moderato", anzi lo sta quasi facendo: è alle viste un "patto storico" "dei due monoteismi" (ma una volta non erano tre? Indovinate chi manca?). E come si può mettere d'accordo? Su che programma? Innanzitutto, ci vien detto, contro qualcuno che ha "interrotto il cammino" "tre secoli fa". Che cammino? Forse la data ci aiuta a capire. Quando esattamente è avvenuta "l'interruzione"? Se sono passati tre secoli, come sostiene Scaglione, la fermata non autorizzata dev'essere accaduta intorno all'inizio del Settecento. Forse il 12 settembre 1683, quando il principe Eugenio di Savoia spezzava l'assedio turco di Vienna segnando l'inizio della fine della potenza islamica? Ecco una bella interruzione che ha salvato l'Europa... Ma no! Scaglione certo non ci sta: Per carità, dialoghiamo, non vogliamo mica far fare al papa l' antiturco come nel discorso di Ratisbona... E poi, qui si prospetta una sorta di sindacato delle religioni, l'interruzione deve riguardare i loro interessi comuni il cattivo non può essere dalla parte di uno dei due. E allora la data per la "messa al margine del discorso religioso" starà piuttosto fra il 1677 in cui uscì il "Trattato teologico-politico di Spinoza (quello in cui, fra mille altre cose pericolose si proponeva che lo Stato fosse indifferente alle espressioni religiose dei suoi cittadini) e il 1763 in cui Voltaire scrisse il "Trattato sulla Tolleranza", in cui condannava gli omicidi - pardon, le sentenze capitali - per gli "eretici" e gli "apostati", quello che da allora furono dolorosamente impediti alla Chiesa e che l'Islam pratica ancora, fortunato lui. E chi è stato il cattivo che a quel tempo "in Occidente metteva il tema religioso sempre più ai margini del discorso pubblico, si presentava in Oriente come una macchina portatrice di valori alieni ma capaci di scardinare i pilastri della società tradizionale"? Una "macchina portatirce di valori alieni", siamo in piena fantascienza, il blob che avanza, mamma... e non solo alieni, ma "capaci di scardinare"... Chi è questa macchina-alien così cattiva? Ma "la modernità", perbacco. O se vogliamo dargli il suo vero nome, l'illuminismo, la laicità dello stato, il liberalismo, la libertà religiosa... E' contro questi terribili nemici emarginatori e scardinatori che Benedetto XVI, secondo Scaglione, vuol stringere il patto storico fra i "due" monoteismi, beninteso moderati e dotati non di quella modica quantità di buon senso che tutti conddividiamo, anche noi miscredenti, ma addirittura di una "infinita razionalità e ragionevolezza della fede"? Solo così si potrà fermare l'inumana "macchina" fantascientifica che "mette ai margini" e "scardina i pilastri". Un'alleanza dei "due" monoteismi, cavalieri bianchi contro la miscredenza e l'edonismo ci vuole, eccome. Per fortuna quest'alleanza non è solo "alle soglie", ma già agisce, è già al lavoro per salvarci dalla "macchina"I sintomi ci sono tutti, dalla presenza del vaticano alla conferenza Durban 2 fino al voto comune coi regimi islamici contro i diritti degli omosessuali. Lasciando a Benedetto XVI e al vicedirettore di Famiglia cristiana il mantra sull'infinita razionalità della fede" (che è un po' come l'ineffabile rotondità del quadrato), ci permettiamo di suggerir loro, da adepti un po' perplessi del "terzo" monoteismo (che forse è il primo): per favore, non costringeteci a tornare anticlericali. Smettetala di giocare a fare i piccoli De Maistre, non provate a scrivere una nuova edizione del "Sillabo": è una posizione patetica e perdente. O almeno, per onestà, chiamate a giocare con voi quelli che questa operazione reazionaria la fanno sul serio, gli Ahamadinejad e i Bin Laden e i Williamson, non pretendete di essere "moderatamente" antimoderni e "razionalmente" fideisti. Grazie alla "macchina" o piuttosto all'umile molitore di lenti olandese Spinoza e ai suoi amici, da tre secoli e mezzo non la beviamo più.