Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 08/05/2009, a pag. 45, la risposta di Sergio Romano ad un lettore dal titolo " Il Gran Muftì ".
Bruno Tercatin fa riferimento alla lettera sul Gran Muftì criticata anche da IC il 03/05/2009. Bene ha fatto il lettore a criticare il filoarabismo di Romano che lo porta a scrivere articoli carichi d'odio e bugie su Israele.
Romano risponde che è poco "liberale" definire velenose le opinioni che non si condividono. In questo caso, però, l'aggettivo è azzeccato, e non solo perchè sono opinioni non condivise, ma perchè quelle di Romano sono falsi storici, non opinioni.
Ecco la lettera e la risposta di Sergio Romano:
Caro Romano, nella sua sintetica, fuorviante e incompleta spiegazione, tesa a giustificare la posizione del Gran Muftì ( Corriere, 3 maggio), si trova la quintessenza del suo viscerale antisionismo di matrice craxiana, posizione, per altro, legittima, se espressa apertamente. La differenza, rispetto ad allora, è che appiattendosi sulle posizioni di Durban I e II si genera antisemitismo nella parte meno consapevole dei lettori. Se questo velenoso sentimento ritroverà diritto di cittadinanza nella società civile, coloro in grado di manipolare l’opinione pubblica, come lei, ne saranno, moralmente, chiamati a rispondere.
Bruno Tercatin
bruno.tercatin@gmail.com
Spero che ai lettori non spiaccia leggere sullo stesso giornale opinioni diverse sullo stesso tema. E non mi sembra liberale definire «velenose » quelle con cui non si è d’accordo.
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