Leggo il pezzo di Ugo Volli su BBC ed Eurabia. Lo trovo attento, documentato e giustamente sarcastico. Mi permetto però di prendere le distanze dal pathos di amara disillusione che sembra pervadere lo scritto ed esserne all'origine.
E' ampiamente passato il tempo della delusione; e poi rispetto a cosa? Ad una opinione pubblica occidentale culturalmente egemonizzata dalle utopie valoriali della "solidarietà" (verso i propri avversari!), dell'"universalismo" (dare tutto a tutti senza sapere dove prenderlo), della "non-violenza" (così gli odierni violenti potranno farci a polpette), del "multiculturalismo politico" (dialogare col cannibale finchè non ti avrà mangiato) e dell'umanitarismo religioso (chi soffre è moralmente superiore e quindi ha sempre ragione).
Capisco, su questo piano "inclinato" è comunque necessario stare per sostenere le proprie ragioni ma bisogna essere coscienti che tutti gli argomenti tenderanno sempre a "scivolare" verso il basso, verso un'unica conclusione, il solito ritornello: l'occidente è colpevole, arrogante, violento e profittatore e il suo massimo rappresentante sono gli Usa/israele.
E allora? La risposta giusta è nei fatti: Cominciare/continuare a sostenere esplicitamente ed orgogliosamente lo Stato di Israele, le sue forze armate, la sua superiorità tecnologico-militare e la strategia della guerra "a bassa intensità". Tutto questo è già contenuto nella Storia passata e presente di Israele e nel suo successo odierno: nessuno - nemmeno fra gli amici di Israele - sembra essersi accorto che nel conflitto di Gaza la maggior parte dei Palestinesi (2 mln di abitanti della Cisgiordania, quelli "di Ramallah") per la prima volta, ha ragionato e ha"dichiarato la pace" con Israele? Allora, perchè prendersela come fa' Volli, con i ragionevoli "cannibali" (quando si mangiano fra loro)? Perchè è eticamente scorretto lasciarli fare? Vedrete, se nessun ebreo (o cristiano) li andrà (razzisticamente) a soccorrere e redimere, prima o poi capiranno anche loro cosa è meglio.
Purtroppo pochi ricordano che questo successo in Cisgiordania è il risultato della politica, del pensiero e dell'azione di un uomo in particolare, Ariel Sharon colpevolmente (e stupidamente) dimenticato.
E. Boyer
I pezzi di Ugo Volli sono ironici, per questo vanno presi sul serio.Su Ariel Sharon non abbiamo capito quanto lei scrive in merito alla Cisgiordania.
IC redazione