Tutti gli stupidi sono sempre pericolosi 12/04/2009
Nel suo popolare saggio sull’idiozia umana (“Allegro ma non troppo”, Il Mulino), lo scomparso economista Carlo Cipolla sosteneva che “la probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa”, cioè che la percentuale dei cretini è la stessa fra i premi Nobel, gli scalatori dell’Annapurna, i membri del comitato nazionale del Partito Democratico, i giocatori dell’Atalanta, i terroristi di Hamas. Contrariamente al luogo comune (“tre volte buono”), i deficienti hanno una forte tendenza a sviluppare un certo grado di malvagità: non hanno infatti la fantasia sufficiente a empatizzare con gli altri o a temere le coseguenze dei propri atti, sono prigionieri (“captivi”) delle loro rabbie o invidie, gli manca quel grado di autoironia che potrebbe disattivarle . Questa premessa serva a spiegarvi la mia reazione di fronte alla diffusione in rete delle preghiere degli islamisti per il terremoto in Abruzzo (proprio “per” il terremoto, cioè “a favore di”, non “intorno ad” esso). Eccone qualche brano: "Finalmente hanno avuto anche loro giorni neri. Oh Allah, uccidili e falli vagabondare", "Oh Allah, rendi stabili presso di loro il terremoto e le disgrazie, maledici l’Europa, Israele e gli Stati Uniti", "Oh Allah, fai salire queste cifre, distruggi i nostri nemici e aiuta i musulmani". Eccetera. La mia reazione è stata: questi sono scemi. Si può essere così cretini da fare il tifo per un terremoto? Sì, sono scemi e proprio per questo inutilmente cattivi, senza pietà umana per poveri morti che non hanno fatto loro niente di male. Poi mi sono venuti in mente quelle scritte “Forza Etna”, che si leggevano su certi muri della provincia settentrionale, qualche anno fa, in occasione di un’eruzione del vulcano. Imbecilli anche i nordisti e maligni pure loro, bisogna dire. Eppure una differenza c’è e fondamentale: anche i più sfegatati odiatori del Meridione che abitano le valli bergamasche non si sono mai sognati di sparare addosso per davvero ai siciliani. Parlano, ma non vanno presi alla lettera. E sono sicuro che ce ne sono parecchi anche fra loro che passano le vacanze di Pasqua a sfangare per soccorrere le vittime dell’Abruzzo. (Così come Israele non solo ha offerto il proprio aiuto all’amica Italia in questa occasione, ma l’ha fatto perfino coll’arcinemico Iran quando anche quel paese era stato colpito qualche anno fa da un terremoto. L’unico aiuto sdegnosamente rifiutato dagli ayatollah, bisogna aggiungere.) Ecco, la differenza sta qui. Cipolla sottolinea nel libro una “legge” per cui tutti gli stupidi sono sempre pericolosi. Ma ce ne sono di molto più pericolosi degli altri: sono quelli che non provano neanche a trattenere la propria malvagità alla sfera delle parole e dei pensieri, che non hanno freni al proprio odio, ma si danno da fare con tutto il cuore per metterlo in pratica: i terroristi. Stupidi per definizione (“Una persona è stupida se causa un danno a un’altra persona o ad un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno”; pensate come questa frase di Cipolla si applica agli attentatori suicidi o all’economia di Gaza). Animati dall’odio e dunque malvagi. Ma soprattutto praticanti consapevoli e sfrenati della loro malignità. Dove non arriva il terremoto (in Israele, a New York, a Madrid, a Londra, a Bali, a Djerba…) arrivano loro e fanno più danni, versano più sangue, producono più lacrime.