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Informazione Corretta Rassegna Stampa
04.04.2009 Hezbollah infiltrato in America Latina
Dal Texas, l'analisi di Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 04 aprile 2009
Pagina: 1
Autore: Piera Prister
Titolo: «Hezbollah infiltrato in America Latina»

Piera Prister ci informa sull' ingresso  di Hezbollaz in America Latina. Invitiamo i lettori di IC a seguire le corrispondenze dal Texas della "Prister Family", entrando nella loro rubrica in Home Page " L'Italia vista dal Texas".


Mentre in Italia Sergio Romano, completamente obnubilato nella mente,
scantona nell’effimera leggerezza  di un  giornalismo da rotocalco che
mal si confa’ alla serieta’ del Corriere, prendendo di mira in una
combinazione ad effetto la chioma bionda , “troppo bionda” di Geert
Wilders, accostandola audacemente alle antisemitissime “Bagattelle” di
Celine e ad Oriana Fallaci;  e mentre le televisioni di tutto il mondo
anche le piu’ serie  trasmettono l’incontro del G20  all’insegna della
seduzione degli abiti strafirmati e/o non firmati delle signore; noi
liberi bloggers ci occupiamo di cose serie e  scriviamo dal Texas su
quello che sta accadendo ormai da due o tre anni in questa terra di
confine tra Stati Uniti e Messico. Da anni abbiamo raccolto
testimonianze e abbiamo intervistato testimoni oculari sugli atti di
violenza macabra ed inaudita da parte di trafficanti di droga
messicani fra cui si sono mescolati terroristi  Hezbollah che operano
persino in citta’ come Cancun, famosa per le sue acque cristalline e
meta idilliaca di turisti internazionali dove diverse teste di
poliziotti sono ruzzolate recentemente in strada. O come nella citta’
di Nogales in Arizona, attraverso cui passa il confine, dove
nell’estate scorsa altre teste e mani mozzate sono state gettate in
strada, in uno scenario sinistro e raccapricciante. O come e’ avvenuto
a sud di San Diego in California o a Nuova Laredo, una citta’ nel sud
del Texas divisa in due dal confine. In questi giorni anche la TV
Atzeca in lingua spagnola che non e’ seguita da  chi parla Inglese,
sta trasmettendo immagini orripilanti.   E’ una guerra tra i signori
della droga che nello stato di Guerrero in Messico hanno usato
bazooka, lanciato missili e bombe, e’ una guerra che ha causato 9.000
vittime in tre anni. E’ chiaro che non si tratti solo di traffico di
droga ma di terrorismo.Quello che ci ha insospettito e’ il rito del
taglio della testa e della mano che e’ cosi’ estraneo al mondo
cattolico messicano ma comune nel mondo musulmano.  Che i signori
della droga siano implacabili ed uccidano e’ cosa nota, ma perche’poi
ricorrore alla decapitazione? Pochi se lo chiedono, due anni fa era
apparso un articolo sul New York Times sullo stesso argomento, ma non
aveva avuto molto seguito, quando tutta l’America nel maggio del 2004
aveva seguito con il fiato sospeso la sorte di Nick Berg di 26 anni di
Philadelphia,  un contractor americano che lavorava in Iraq, che fu
sequestrato e decapitato come lo fu il giornalista Daniel Pearl a
Karachi, Pakistan nel febbraio 2002. Che i terroristi  siano
gia’arrivati “ad portas” e che l’abbiano anche varcate e’ ormai
documentato.

 Il Dipartimento di Stato americano ha recentemente ammonito gli
studenti americani a non recarsi  in Messico per lo Spring-break (
vacanza scolastica di primavera) e il governatore del Texas, Rick
Perry ha chiesto al governo l’intervento della Guardia Nazionale da
dislocare lungo il confine. Si e’ anche riunito sotto la presidenza
del senatore Joe Lieberman del Connecticut,  “The Homeland Security
Council” con la partecipazione del senatore John McCain che hanno
chiesto a Janet Napolitano, il ministro responsabile del dicastero, un
intervento della Guardia Nazionale nello spirito della bipartisanship
–biconsensualita’- che dovrebbe vedere d’accordo le parti politiche
avversarie su un tema cruciale come e’ quello della sicurezza
nazionale. Janet Napolitano che sembra piu’ focalizzata sul problema
del razzismo e dell’immigrazione clandestina dal Messico, ha risposto
in modo piuttosto evasivo dicendo che Gli Stati Uniti hanno un
problema di budget. La situazione e’ molto seria, e’ foriera di
flagelli e calamita’ e non puo’ essere sottovalutata dalle forze
politiche al governo che invece sono tutte concentrate sulla crisi
economica, sulla crescente disoccupazione e sulla vergognosa
elargizione di  bonus individuali dell’ordine di milioni di dollari a
bancarottieri gia' salvati dal governo,come quelli di AIG che
viaggiano in jet e mangiano pranzi luculliani con i soldi dei
contribuenti . Quando poi l’amministrazione Obama ha vinto le elezioni
sulle note dell’allegro burlesco della “ridistribuzione della
ricchezza”!  Da piangere!

Sapevamo che gli Hezbollah, il lungo braccio armato dell’Iran, da
decenni si erano infiltrati in America Latina dove in Argentina
avevano trovato un terreno fertile di alleanze con i neonazisti per
colpire, in due  attentati dinamitardi, a distanza di due anni l’un
dall’altro, nel 1992 e nel 1994 l’Ambasciata Israeliana e il Centro
Ebraico AMIA  causando centinaia di morti e feriti.
Altre infiltrazioni erano state denunciate in Venezuela e in altri
paesi sudamericani ma rientravano nell’ambito del  piu’ largo traffico
di droga, cosi’ almeno come venivano  presentate  dai media che si
sono da sempre occupati della guerra tra diverse bande di trafficanti.
Ma noi seguivamo la pista della connessione tra terrorismo e droga.
D’altronde la guerriglia in America Latina si finanzia con la
produzione e la vendita della droga. L’escalation del rituale del
taglio della testa adottato dai narcotrafficanti ci avevano fatto
insospettire da tempo e sembra abbia messo in guardia anche altri che
in questi giorni stanno denunciando la connessione tra terrorismo e
narcotraffico. Molto interessante l’articolo di tre reporters, Booth,
Fainaru e Travis sul  “The Washington Post” del 2 aprile, 2009,
“Mexico at War” dove a pag. A01 si fa riferimento a nove teste mozzate
gettate nel parcheggio di Sam’s Club ( una catena americana di
ipermercati)  nella capitale Chipanncingo dello stato di Guerrero e
anche l’articolo del 29-03-09 di Michael Brown, chief of operations of
the Federal Antidrug Agency, dal titolo “Hezbollah Smuggling Across
U.S. Border” che fa riferimento alla presenza di "Islamic Radical
Terrorists"  coinvolti nel traffico di droga, di armi e di persone
attraverso il confine.

Piera Prister


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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