Caro dott. Di Pietro, lei non è molto bravo a scegliere i suoi candidati 03/04/2009
CARO DOTT. DI PIETRO, LEI NON E' MOLTO BRAVO A SCEGLIERE I SUOI CANDIDATI
Caro dottor Di Pietro, le scrivo questa "cartolina aperta" perché ho letto sui giornali che lei intenderebbe candidare nella sua lista alle elezioni europee il prof. Gianni Vattimo. Vorrei avvertirla che è un grave errore. Fatti miei, mi potrà rispondere lei: io faccio il politico, il leader di partito; tu fai l´elettore, vota e taci. No so se lei la pensi proprio così, spero di no. Comunque, certo, io mi riservo il diritto di votare per lei (diciamo onestamente: di non farlo). Ma mi sembra opportuno spiegarle il perché non deve candidare davvero Vattimo. Lei ha tanti meriti, dicono, e io non discuto; ma certamente non è molto bravo a scegliere i suoi candidati. Si ricorda nel 2000 quando, uscito dai Democratici fece una campagna violentemente antiberlusconiana, salvo vedere il suo unico senatore eletto, tal Valerio Carrara, passare appena eletto nel gruppo di Forza Italia? E si ricorda di quell´altro senatore, Sergio di Gregorio, che tre anni fa fece più o meno lo stesso, facendosi eleggere presidente di una commissione a suo dispetto e poi giocando da battitore libero fra il governo che lei sosteneva e l'opposzione? Insomma, le conviene ascoltare i consigli perché il suo istinto non è una guida sufficiente, quando si tratta di scegliere i suoi candidati.. Infatti ora rischia di mettersi in casa un signore, che dice di fare il filosofo di professione, anche se ha scritto il suo ultimo libro di filosofia venti o trent'anni fa; il quale però ha usato il pretesto del suo "pensiero debole" (ottima autodefinizione) per tracciare una traiettoria politica assai contorta: molto peggio di quella dei Carrare e di Gregorio. Ignoriamo le vecchie storie e consideriamo solo gli ultimi dieci anni del percorso politico di Vattimo. Scrive il "Giornale" in un articolo sul personaggio: "Prima diessino, eletto a Strasburgo, nel 2004 non viene ricandidato e lui si imbestialisce. Insulta un po' di dirigenti diessini e passa coi Comunisti Italiani. Non viene eletto e litiga anche con loro, sostenendo che certi «picchiatori» di Marco Rizzo avevano ostacolato la sua campagna elettorale menando chi appiccicava ai muri i suoi manifesti. Scompare dalla politica per qualche settimana, e ricompare poi, in un paesello della Calabria, San Giovanni in Fiore, come candidato sindaco di una lista civica. Ovviamente trombato, sostiene al secondo turno il candidato della destra." Adesso arriva all´Italia dei Valori, pur proclamandosi "ancora comunista" e coltivando amicizie non proprio democratiche in Venezuela, a Cuba, in Iran. Ma le sembra il caso? Lei mi dirà ancora che sono fatti suoi e della sua lista e che io non c´entro. Be´ invece c´entro. Perché deve sapere che quando l'anno scorso i giornali mi chiesero un´opinione sul sostegno di Vattimo sul boicottaggio a Israele per la fiera del libro, dichiarando alla stampa che incominciava a credere che "I protocolli dei Savi di Sion" non fossero del tutto sbagliati (sa, quel libello antisemita fabbricato cent´anni fa dalla polizia zarista che piaceva tanto a Hitler... e ad Arafat), io cercai di cavarmela dicendo che certe volte la vecchiaia fa perdere la testa. Allora Vattimo mi mandò una mail, di cui voglio citare solo la proposta di iscrivermi alla Hitlerjugend e la conclusione: "Sieg Hail!", cioè il saluto nazista. Un saluto nazista a un ebreo: spiritoso, no... Lei vuole metterselo in casa, un tipo così? Associarlo alla sua immagine? Capisce, onorevole di Pietro: lei non si mette in casa solo un signore piuttosto ondivago e imprevedibile, diciamo pure un tantino arrivista: ma soprattutto uno che dichiara di credere "un po´" ai libelli antisemiti più infami e che manda agli ebrei saluti nazisti. Di recente ha dichiarato che giudicava insufficiente il boicottaggio di Israele e che il problema era come fare arrivare razzi più potenti ai terroristi di Hamas. Un comunista che usa frasi naziste e sostiene i terroristi... Guardi un po´ lei se questo "ci azzecca" con il suo attaccamento alla legge e col suo sentimento democratico. Pensi un po´ a che personaggio si mette in lista. Pensi quando i suoi avversari nei dibattiti le chiederanno che cosa pensi lei personalmente dei "Proitocolli", di Chavez e dei razzi di Hamas. Pensi quando i suoi avversari indicheranno il suo partito come legato ai tirannelli sudamericani. Ci pensi. Ne vale la pena per un pugno di voti "ancora comunisti"?