Singolare che il prof. Sacerdoti difenda Cassese, non tanto perchè lo ha chiamato "illustre giurista", giacchè il cognome che porta lo iscrive in un universo familiare giuridico non certo scientifico, quanto perchè un giurista di scuola romana littoria, per quanto illustre sia, conserva pur sempre il limite che è connesso alla sua formazione. Non si vuol dire, come disse il rettore Opocher dell'Università di Padova, che giurista vuol dire fascista, si vuol dire che la cultura giuridica romana è il viatico inevitabile di una ostilità ad Israele ed all'occidente e che l'equazione del prof. Opocher è applicabile a otto casi su dieci degli eventi e dei personaggi della stagione neofascista delle stragi in Italia. Ho già avuto modo varie volte di ripetere sulle colonne di questo nobile e coraggioso sito che la sola fonte scientifica dalla quale risulta la fantomatica "superiorità " del diritto romano, fu il balcone di palazzo Venezia perchè¨ da tale pulpito chi parlava, ignorante come era, aveva pur bisogno di fondare le sue fesserie su un mito e nacque il mito di Roma, cioè la esaltazione di una civilità di banditi e predatori sanguinari, vale a dire di fascisti ante litteram. La tecnica giuridica che questa civiltà ha creato va bene si e no per regolare gli affari di un condominio ed i suoi limiti sono iscritti non nella politica attuale, pur disordinata e caotica, ma nei vizi logici e di sistema che questa normativa tribale e pacchiana presentava già in tutta evidenza nella fase augustea, cioè al suo apice. Ci sono volute generazioni di intellettuali di formazione filosofica e non giuridica, per affermare lo studio in Italia del razionalismo giuridico mitteleuropeo (e cioè ebraico) di Kelsen, perchè l'astrazione della "vernunft" è sempre stata la tribolazione peggiore dei giuristi romani antichi, esperti nella rapina fondiaria e nella discriminazione razziale, non nella categoria pura della norma giuridica. Quindi, parlare di "illustri giuristi" in campo romanistico, si corre il rischio di legittimare scientificamente una involuzione cognitiva paranoide, che è la sorte inevitabile della forma mentis giuridica romana, nel senso che l'intelligenza giuridica littoria evolve in senso paranoide per le stesse ragioni per le quali la forma mentis matematica evolve in senso schizoide. Evolvere in senso senile-paranoide e individuare crimini di guerra nella missione civilizzatrice d'America e Israele è la stessa cosa.
Saluti dott. avv. Vitaliano Bacchi