Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/03/2009, a pag. 15, l'analisi di Guido Olimpio dal titolo " La visita dell'Hezbollah a Londra e le trattative segrete in Iraq ".
WASHINGTON — Le aperture di dialogo con l'Hezbollah. Un esponente del movimento libanese filo-iraniano ricevuto al Parlamento inglese. Sono solo due dei prezzi che Londra ha deciso di pagare per riportare a casa cinque ostaggi «dimenticati» in Iraq. Ve ne è un altro più salato e imbarazzante. Il rilascio, con l'assenso americano, di una decina di militanti sciiti coinvolti in agguati e attentati in Iraq. Non semplici mujaheddin ma personaggi di peso, maestri dell'intrigo e delle operazioni coperte.
La trattativa è in corso da due anni e, come spesso è accaduto nelle vicende degli ostaggi, potrebbe riservare sorprese in qualsiasi momento. Ma fonti diplomatiche ritengono che il negoziato sia giunto a un momento decisivo.
Il primo atto della storia si apre il 20 marzo 2007 nel Sud dell'Iraq. Le truppe inglesi catturano Laith Al Khazali, il fratello Qais e Alì Mussavi Daqdoud. I primi due fanno parte di un gruppo radicale staccatosi dal movimento di Moqtada Al Sadr e sono sospettati di una lunga serie di azioni sanguinose, compresa l'uccisione di 6 soldati americani. Il terzo è una «preda» ambita. Dirigente dell'apparato clandestino dell'Hezbollah, è stato uno stretto collaboratore di Imad Mugnyeh, l'uomo responsabile di attentati e sequestri in Medio Oriente. Daqdoud è stato spedito in Iraq per offrire i suoi consigli alla milizia sciita e collaborare con i servizi segreti iraniani nel Sud dell'Iraq.
Dopo il loro arresto, i seguaci reagiscono e il 27 maggio 2007 rapiscono a Bagdad un consulente britannico, Peter Moore, e quattro contractors — sempre inglesi— che gli facevano da scorta. Quasi immediatamente parte la richiesta dello scambio con gli estremisti. L'azione è attribuita alla «Associazione dei Giusti», formazione che si sospetta abbia il supporto dell'apparato segreto iraniano. Durante i contatti vengono anche diffusi alcuni video: l'ultimo risale al 22 marzo e mostra Peter Moore.
Durante i negoziati i terroristi aggiungono nel «pacchetto » iniziale altri personaggi. Azhar Al Dulaimi, responsabile operativo del gruppo. Mahmud Farhadi, iraniano, comandante dei «Corpi Ramazan», unità coinvolta in attacchi alla coalizione. Quindi cinque «agenti» dell'Armata Qods — altra struttura khomeinista accusata di terrorismo — catturati dalle forze statunitensi in Iraq nel 2006.
L'ipotesi del baratto ha ovviamente suscitato critiche non solo in ambienti americani ma anche sulla stampa araba sunnita. Qualche commentatore, inquieto per le trame di Teheran nella regione, ha accusato l'Hezbollah di ingerenza negli affari interni iracheni.
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