A me il film ' La vita è bella ' è piaciuto L'opinione di Piera Prister
Testata: Informazione Corretta Data: 27 marzo 2009 Pagina: 1 Autore: Piera Prister Bracaglia Morante Titolo: «C'è poesia nel film ' La vita è bella '»
Penso che il film di Benigni abbia un grande valore formativo soprattutto fra le nuove generazioni. Invece a Simone Veil non eŽ piaciuto, come risulta da un articolo comparso su "Il Corriere della Sera" il 24 marzo, 2009. Non eŽ nelle mie velleitaŽ e non pretendo dŽessere una la cui testimonianza di vita possa essere considerata piuŽ autorevole di quella di Simone Veil, che eŽ stata testimone oculare degli avvenimenti degli anni `40, e ne eŽ stata vittima per aver esperito di persona sulla propria pelle i crimini del nazismo. In veritaŽ io non ho avuto quelle esperienze se non indirettamente, percheŽ le ho riscontrate tra realtaŽ e sogno, nel comportamento dei miei familiari piuŽ dŽuna volta da bambina, nellŽimmediato dopoguerra specialmente sulle facce dei miei fratelli e sorelle piuŽ grandi di me di 16 e 14 anni quando i loro volti trascoloravano solo a sentire parlare dei Tedeschi. Mi comunicavano la paura anche se non ero in grado di capirne il percheŽ, mi bastava leggerla sui loro volti. EŽ una paura che mi perseguita e che mi eŽ rimasta anche oggi e che ancora non riesco a razionalizzare. La mia famiglia viveva ad Albano Laziale dove, allŽapprossimarsi dello sbarco americano di Anzio, i Tedeschi cercavano giovani uomini e ragazzi, anche disabili per scavare trincee sui colli Albani, a sud di Roma che fu un grande teatro di battaglie, e mio fratello piuŽ grande un giorno si travestiŽ da donna per sfuggire ad un blocco tedesco, come nel film di Zeffirelli, "TeŽ with Mussolini" ambientato a Firenze dove uno dei giovani personaggi di nazionalitaŽ inglese si strappa le sue vesti femminee, rivela a tutti gli astanti la sua vera identitaŽdi uomo e si unisce ad un gruppo di partigiani fiorentini.
Ma il film che faccio proiettare piuŽ spesso su richiesta degli studenti, nel Campus del College in cui insegno Italiano, non eŽquello di Zeffirelli che mi piace e mi ricorda tanto della mia famiglia (non me ne voglia Zeffirelli che eŽ fiorentino mentre Benigni eŽpratese e tra i due popoli toscani non scorre certo buon sangue) ma eŽ "La vita eŽ bella" di Benigni che gli studenti prediligono da molti anni, ormai. Nella discussione che segue alla proiezione tutti manifestano commozione e si immedesimano nella famigliola di Arezzo cosiŽ duramente provata, mostrando poi un grande interesse per quel periodo storico. E la colonna sonora di Nicola Piovani poi eŽ superba. Il merito di Benigni eŽ quello di aver mescolato satira e dramma con molta espressivitaŽ come in unŽopera teatrale, con una sapiente povertaŽ di mezzi materiali contrapposta ad una grande ricchezza poetica, e di aver offerto al gran pubblico un messaggio universale contro lŽantisemitismo che arriva subito al cuore, di grande valore didascalico, divulgativo e formativo. Gli studenti qui sanno poco di storia e di antisemitismo, ma vi assicuro che sono tutti catturati e stregati dalla visione del film che in ultima analisi risulta essere molto piuŽ efficace di un equivalente libro di storia.