COMPRENDERE LA SENSIBILITA' DELLE MINORANZE
Lo confesso, stanotte ho avuto un sogno terribilmente ascista e razzista. Mi sono visto chiedere un regolare permesso e andare a fare una manifestazione pacifica in una città italiana esibendo un tricolore, in segno di unità nazionale. Di più, ho sognato addirittura di farlo a Bolzano o ad Aosta, dove ci sono delle minoranze vere. O magari a Bergamo, dove non c’è nessuna minoranza ma qualcuno se la immagina. Pensate che sia un sogno grave, che rischio la condanna dell’Onu? Dite che no, che è solo un po’ ridicolo? Ah capisco, è che Bolzano, Aosta, Bergamo, e anch’io viviamo in Eurabia, dove tutti sono buoni e quindi la mia follia non è grave. Ma se un israeliano, con tutti i debiti permessi, ha l’idea di sventolare la bandiera con la stella di Davide, pacificamente, senza armi proprie o improprie, in un posto abitato da minoranze arabe? Mi dite che lui sì è fascista, razzista, provocatore, estremista? Lo dicono tutti i giornali, anche quelli del centrodestra di solito poco eurabiani? Ah, capisco – anzi veramente non capisco affatto. Perché lui non può manifestare e io sì? E quelli che l’hanno accolto a bottiglie Molotov e che l’avrebbero certamente fatto fuori se non fosse stato protetto dalla polizia? Come la mettiamo con loro? Saranno anche loro un po' fascisti, dopotutto manifestare è un diritto, no? Bravi ragazzi, mi dite, che hanno reagito giustamente a una intollerabile provocazione! E perché, scusate? Perché i palestinesi sono oppressi, mi dite, anzi dice "Repubblica", credo, come gli argentini durante la dittatura. Eh già. E gli argentini durante la dittatura potevano impedire ai militari di fare parate dove volevano? Questa mi sembra un po’ strana. E’ che, mi dite, io sbaglio a voler applicare una logica occidentale al conflitto del Medio Oriente? Che bisogna essere comprensivi con la sensibilità delle minoranze? Capisco, capisco davvero: in Eurabia obbligatorio è sorridere, la logica è facoltativa.
Ugo Volli