"Lasciamo parlare gli storici", si sente spesso affermare, quando si affronta il comportamento di Pio XII durante le persecuzioni e il successivo sterminio degli ebrei. Ieri abbiamo riportato la cronaca del "Giornale" su un incontro tenutosi a Gerusalemme. Non siamo stati soddisfatti nè dal titolo del pezzo nè dallo scritto di Andrea Tornielli. Abbiamo allora chiesto il parere ad uno storico, presente tra l'altro all'incontro, Sergio Minerbi, uno dei massimi storici mondiali dei rapporti Israele-Vaticano. Ecco quanto ci ha inviato:
Il “Giornale” del 14 marzo ha posto un titolo doppiamente falso che dice: “Il museo dell’Olocausto rivede la leggenda nera”. Questo titolo è: falso anzitutto poichè il Museo non ha deciso nulla di nuovo in seguito al Simposio svoltosi a Yad Vashem a Gerusalemme l’8 e il 9 Marzo, e secondariamente perchè dà l’impressione al lettore che tale Museo fosse l’iniziatore di una “leggenda nera” contro Pio XII. Già nel Giugno 2007 il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, parlò a Roma della cosiddetta “leggenda nera” contro Pio XII, facendola risalire al periodo 1947-49 quando gli Ebrei crearono lo Stato d’Israele. Questa accusa non comprovata da nessun fatto, è un ritorno all’antisemitismo tradizionale della Chiesa.. Nessuno ha parlato di leggende nere durante il Simposio succitato. In un saggio di 24 pagine ho addotto le prove circostanziali e documentarie che Pio XII molto probabilmente era al corrente del progetto nazista di deportare gli Ebrei romani. Anche se si vuole negarlo, ci vuole qualche cosa di più che tre righe di giornale.
Rimane il fatto irrefutabile che due e tre giorni dopo il 16 Ottobre 1943 Pio XII ricevette in udienza sia Osborne, rappresentante diplomatico della Gran Bretagna, sia Tittman, diplomatico americano. A nessuno dei due Pio XII raccontò cosa fosse successo agli Ebrei il 16 Ottobre. Certamente non è un indice di grande interesse da parte del Pontefice.
Anche il salvataggio di circa 4500 ebrei nei monasteri, ebbe inizio in modo del tutto spontaneo nè poteva essere altrimenti poichè molti ebrei bussarono alle porte già il 16 Ottobre 1943, il giorno stesso della razzia, quando la posizione della Segreteria di Stato era ancora negativa circa l’accoglienza di ebrei stranieri negli istituti religiosi di Roma (ADSS, Nota della Segreteria di Stato del 18 settembre 1943, Vol. IX,p. 482). L’”assenteismo dell’autorità ecclesiastica” per la deportazione degli ebrei era del resto rilevata anche da un cappellano militare Tedesco (ADSS, Nota della Segreteria di Stato del 25 ottobre 1943, Vol.IX,p.324). Infine una specie di certificato di benemerenza per il comportamento delle truppe teedesche fu pubblicato sull’Osservatore Romano alla fine di ottobre, dopo e nonostante la retata degli ebrei. L’unica spiegazione possible per tale pubblicazione è che essa faceva parte di un’intesa più vasta con Ribbentrop per il rispetto della neutralità Vaticana.
SERGIO MINERBI