lunedi` 21 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
12.03.2009 Oggi a Roma dibattito sul ritiro dell'Italia da Durban II
Il commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Corriere della Sera
Data: 12 marzo 2009
Pagina: 15
Autore: La redazione - Fiamma Nirenstein
Titolo: «Frattini su Durban 2: 'non si può negoziare il non negoziabile' - Frattini su Durban: no a tolleranza silenziosa»

Oggi a Roma dibattito sul rfiuto dell'Italia a partecipare a Durban II. Parteciperà anche Gerald Steinberg da Israele, direttore del centro NgoMonitor che studia le organizzazioni non governative, invitato da Fiamma Nirenstein.

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 12/03/2009, a pag. 15, l'articolo " Frattini su Durban: no a tolleranza silenziosa " sul dibattito che si terrà oggi a Roma, in piazza della Minerva 38, sul ritiro dell'Italia da Durban II. Ecco l'articolo preceduto dal commento di Fiamma Nirenstein e dal programma del dibattito :

Fiamma Nirenstein - " Frattini su Durban 2: 'non si può negoziare il non negoziabile' "

E' anche con queste parole che il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha oggi motivato, di fronte alle Commissioni Esteri di Camera e Senato riunite, la decisione dell'Italia di ritirarsi dal processo di revisione di Durban, ovvero la prossima conferenza dell'Onu contro il razzismo che si terrà ad aprile a Ginevra e che tutti conosciamo come "Durban 2".
Un comunicato sul sito del Ministero degli Esteri, che riporto qui sotto, approfondisce la questione. Ma per avere un quadro completo su cosa si nasconda dietro la facciata della "lotta contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza", ovvero i presunti obiettivi del processo di Durban, vi invito ancora una volta a partecipare domani al convegno che promuoviamo come Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele e che si terrà alle ore 16:00, alla Sala Capitolare del Senato (Piazza della Minerva 38).
Sono arrivate m oltissime richieste di accredito e vi ringrazio per questo.
Spero di vedervi domani!

Conferenza Durban: le ragioni di un "no"
11 Marzo 2009
La decisione del Governo italiano di ritirarsi dai negoziati in corso a Ginevra sul documento preparatorio alla Conferenza di revisione di Durban che si terra’ dal 20 al 24 aprile con il titolo "United Against racism: dignità and justice for all",è stata dettata da un duplice ordine di ragioni. In particolare:
• come nel 2001, di nuovo la questione israelo-palestinese fa capolino in diversi paragrafi del documento in discussione. Il documento negoziato sinora parla di “politica di discriminazione razziale nei confronti della popolazione palestinese”. Israele viene definita responsabile di praticare l’apartheid, la tortura e numerosi atti criminali che sarebbero in contrasto con i diritti umani. In definitiva, una “minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”.
• il documento sinora negoziato contiene anche riferimenti alla questione della “diffamazione religiosa”. Esistono già le Convenzioni internazionali contro il razzismo. Occorre adoperarsi affinché siano pienamente applicate. Il governo italiano ritiene invece inopportuno parlare di “standard aggiuntivi”, che di fatto mirano ad introdurre nuovi limiti alla libertà di espressione nell’ ipotesi che sia una religione ad essere “diffamata”. La libertà di espressione è uno dei valori fondamentali della nostra civiltà e della nostra cultura giuridica, secondo la quale sono gli individui, non le religioni, ad essere titolari di diritti.
Su temi di questa importanza, profondamente condivisi da tutti i Paesi dell’Unione Europea, l’Italia ha voluto riaffermare in maniera molto chiara il proprio orientamento. Non è un caso che tali temi siano stati definiti come “linee rosse” dell’Unione, che coincidono del resto con quelle delle altre democrazie occidentali, come ad esempio gli Stati Uniti.
La precedente Conferenza (la terza) contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza si svolse a Durban dal 31 agosto all’8 settembre 2001 sulla base della risoluzione dell’Assemblea Generale ONU 52/111 del 1997.
La Conferenza si concentrò su cinque temi (cause e forme di razzismo; vittime; misure di prevenzione, educazione e protezione; misure di compensazione e di risarcimento; strategie per realizzare una piena ed effettiva eguaglianza) e si concluse, dopo un difficile dibattito, con l’adozione, per consenso, di una Dichiarazione e di un Programma d’Azione. Tali documenti riaffermano in linea generale principi concordati a livello internazionale e contengono una serie di misure da mettere in atto per rafforzare la lotta al razzismo. Al tempo stesso, la Conferenza affrontò anche temi fortemente controversi, come la questione mediorientale, il riconoscimento delle ingiustizie del passato (schiavitù, tratta degli schiavi, colonialismo) e dei mezzi per compensarle o indennizzarle e l’identificazione delle vittime del razzismo e dei criteri di discriminazione.

Giovedì 12 marzo 2009, ore 16:00
 
Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele
 
CONVEGNO
 
"Durban 2: una conferenza antisemita contro la democrazia"

Interverrà:

On. Franco Frattini, Ministro degli Affari Esteri
 
Con:
 
Pierluigi Battista, Vicedirettore del Corriere della Sera
Sen. Rossana Boldi, Vicepresidente Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele
On. Fiamma Nirenstein, Vicepresidente Commissione Affari Esteri della Camera
Piero Ostellino, editorialista del Corriere della Sera
Prof. Gerald Steinberg, Università di Bar-Ilan, Israele, Centro di monitoraggio delle Ong per i diritti umani
On. Gianni Vernetti, Vicepresidente Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele
 
Presiede:
 
On. Enrico Pianetta, Presidente Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele

Senato della Repubblica
Sala Capitolare presso il chiostro del Convento di S. Maria sopra Minerva
Piazza della Minerva 38, Roma

CORRIERE della SERA - " Frattini su Durban: no a tolleranza silenziosa "

ROMA — ( m.ca.) Nelle commissioni Esteri di Camera e Senato Franco Frattini non ha trovato ostacoli alla decisione di far ritirare l'Italia dai lavori preparatori della conferenza dell'Onu sul razzismo (dal 20 al 24 aprile a Ginevra), al momento imperniata su una bozza di documento-base con punti giudicati antisemiti. «Non possiamo condividere una silente tolleranza verso una strada che porta al baratro», ha sostenuto il ministro degli Esteri. «Se si potrà azzerare tutto, torneremo», ha aggiunto.
Assente il principale promotore della seduta, Piero Fassino, ieri a Praga per l'Unione europea, il Pd ha riservato al ritiro alcuni appoggi e alcune riserve di metodo. I primi sono arrivati da Gianni Vernetti e Furio Colombo. Pietro Marcenaro ha chiesto che «l'Italia si muova con l'Europa». Critiche al ritiro, condiviso in tutto il Pdl, dal dipietrista Fabio Evangelisti.
Oggi, in piazza della Minerva 38 a Roma, se ne discuterà in un dibattito. Oltre a Frattini, Pierluigi Battista, Fiamma Nirenstein, Piero Ostellino, ci sarà l'israeliano Gerald Steinberg, direttore del centro NgoMonitor che studia le organizzazioni non governative (Ong). La sua tesi è che molte Ong potrebbero riportare la conferenza ai livelli di antisemitismo di quella a Durban nel 2001. «La "Nord-Sud21", pagata da Gheddafi, promuoverà a Ginevra un forum di Ong per affermare che in Israele ci sarebbe l'apartheid», dice Steinberg. «In generale, esistono gruppi come l'"Associazione comunità Papa Giovanni XXIII" che sono parte del processo di deumanizzazione di Israele. Si definiscono per la pace, in realtà sono solo pro-palestinesi», accusa. Senza risparmiare Amnesty International: «È una superpotenza.
Ma su Israele fa rapporti grossolani e tutti pro-palestinesi».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT