Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 10/03/2009, a pag.3, l'editoriale dal titolo " Obama e la notte iraniana " sull'Iran e la sua politica crominale nei confronti degli oppositori al regime ( solo a gennaio le esecuzioni sono state 59 ). Ecco l'articolo:
Sedici impiccagioni in una settimana. E’ questo il biglietto da visita iraniano ai colloqui con gli Stati Uniti durante il prossimo vertice Nato. Sedici vittime della follia fontamentalista islamica che in Iran ogni giorno fagocita vite innocenti. Mehdi Ghassemzadeh era colpevole di essere un seguace di una corrente sciita deviazionista. Due prigionieri sono stati impiccati in quanto “in guerra con Dio”. Abdullah Farivar era un insegnante di musica e padre di due bambini. Un militante azero era stato accusato di separatismo. Una donna, Ashraf Kalhori, sarà giustiziata per mezzo della lapidazione in quanto adultera. Sarà bene che l’occidente si ricordi del mostro iraniano che si nutre di nuove ma consuete vittime quando siederà al tavolo con Ahmadinejad. I tribunali religiosi dettano legge ovunque e i numeri ufficiali delle esecuzioni in Iran sono in difetto rispetto alla realtà, di molte esecuzioni non si viene a sapere niente. Il famigerato ministero della Giustizia dei mullah, il Vevak, sta soffocando il movimento studentesco tramite torture spaventose. A gennaio, per festeggiare il trentennale della Rivoluzione, Teheran ha messo a segno 59 esecuzioni. La tirannide religiosa instaurata dall’ayatollah Khomeini è sempre sopravvissuta soltanto con la morte dei suoi nemici. L’esule Amir Taheri la chiama “notte persiana”. Dura da tre decadi. E questo moloch sciita sta sfruttando la nostra apatia. Il nostro fiero “realismo”, rimesso al mondo dalla presidenza Obama, è del tutto congeniale al grande salasso khomeinista.
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