C´era una volta, in un posto che possiamo chiamare Iran (o Persia, se preferite) un governante, il cui nome iniziava per A. il quale aveva deciso di sterminare tutti gli ebrei, perché "non si inginocchiavano davanti a lui" e "obbedivano a leggi diverse dagli altri". La persecuzione fallì, a quanto pare, per l´avvenenza di una giovane ebrea che piaceva al sovrano A. La storia è ricordata dalla festa di Purim, che si festeggia oggi. Mille anni prima di A., c´era stato un Faraone che temeva gli ebrei nel suo regno, perché "troppo numerosi e potenti". Dopo la Persia, ci furono le deportazioni romane, le crociate, le persecuzioni islamiche e quelle cristiane in Spagna e altrove, i cosacchi in Polonia, mille espulsioni e stragi fino a un certo imbianchino tedesco il cui nome iniziava per H.. Sempre con il nobile scopo purificare il paese dai perversi infedeli ed eliminare gli insetti, i cani e le scimmie, naturalmente. Oggi in Persia c´è di nuovo un governante il cui nome inizia per A. che vuole distruggere "il cancro dell´umanità" naturalmente ebraico, ma non c´è speranza che il suo imperatore si innamori, tantomeno di un´ebrea: è troppo funereo e razzista per cascarci. In più A. invece delle forche del suo antenato, sta costruendo l´atomica, purtroppo più efficace. Non bisogna aver paura di queste cose, dicono i saggissimi eurarabi, parlando si risolve tutto. Senza dubbio hanno ragione loro, tanto più tranquilli e rilassati in quanto eredi dei persecutori, non delle vittime. Capita anche che abbiano il buon gusto di vantarsi, come una volta ha fatto D´Alema (ma non è il solo, l´ho sperimentato personalmente) che i loro padri si erano dissociati dalle persecuzioni, cosa per cui sentono di meritare una gratitudine ereditaria e che li autorizza a non farsi impressionare dalle "paranoie" ebraiche. Avranno ragione loro, certamente. Buon sangue non mente. Ma, capite, ci sono coincidenze che rendono nervosi: la Persia, l´iniziale A. (e la seconda lettera del nome è una H), quella mania di estirpare il cancro, quelle armi... E il prossimo governo israeliano non avrà neanche la bella Livni come ministro degli esteri... non possiamo neppure sperare in una nuova Ester...