Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Affari legittimi gli assassini di massa?
Ragazzi, sono ancora stordito, ma felice… che grande manifestazione, che meravigliosa protesta contro il genocidio e i crimini di guerra… quante bandiere bruciate… e che solidarietà internazionale… che gioia all’Onu… che titoli faranno domani sulla prima pagina di Unità e Repubblica, Il manifesto e Liberazione! Finalmente il tribunale internazionale per i crimini di guerra ha ordinato l’arresto di un politico genocida, uno che ha massacrato una popolazione innocente e per di più anche islamica, e noi siamo subito scesi in piazza! Mi chiedete se sto parlando di Shimon Peres e della guerra di Gaza? No, certo che no, leggete i giornali, il presidente israeliano non è stato affatto incriminato, l’arresto è stato ordinato per Bashir, presidente del Sudan e responsabile del genocidio in Darfur. Mi dite che mi sbaglio, che non ci sono state manifestazioni contro il Sudan? Che strano, io mi ricordo benissimo, un paio di mesi fa l’indignazione di tutti i democratici, la richiesta di processi per i crimini di guerra, le bandiere bruciate… dite che non riguardava il Sudan ma Israele? Davvero bizzarro, non è che avranno sbagliato bandiera? No, mi dite, Bashir è una vittima, Hamas e l’Iran e la Lega Araba e l’Unione africana (presieduta dalla Libia) e anche la Conferenza Islamica hanno protestato e chiesto di annullare l’incriminazione… Gheddafi ha detto che si tratta di «un pericolo precedente contro l’indipendenza dei piccoli Stati, la loro sovranità e le loro scelte politiche» e il Venezuela ha parlato di «intromissione in affari legittimi e interni del popolo del Sudan» Affari legittimi gli assassini di massa? Ma il Venezuela non era stato eroicamente in prima fila nell’appoggiare la lotta antimperialista del popolo palestinese espellendo l’ambasciatore israeliano, ancor prima della Mauritania (che l’ha fatti l’altro ieri)? Forse non capisco nulla di politica… o di giustizia. Mi potete spiegare l’equivoco? Nessun equivoco, mi dite. Bashir ha dichiarato che il suo mandato d’arresto è il frutto di un complotto sionista. Ah, adesso sì che è chiaro! Se il Sudan stermina la popolazione del Darfur, la colpa è certamente dei sionisti. Come quando Vattimo e D’Orsi dissero che il Tibet stava opprimendo la Cina: verità difficili ma politicamente corrette. Allora che bandiera bisogna bruciare?
Ugo Volli