E a sentire il presidente Obama risuoneranno a lungo, chissa’ per ancora un altro anno o due…e poi? Sono parole dure e catastrofiche le sue, ma che corrispondono alla verita’. La paura di perdere il posto di lavoro si respira ormai nell’aria, circola e diventa panico giacche’ la disoccupazione ha ormai raggiunto la media nazionale dell’8,1 % che sarebbe la piu’ alta, dai tempi di Jimmy Carter e si prevede che avanzera’ con una forte accelerazione nei giorni a venire. E con la perdita del posto di lavoro si perde anche l’assistenza sanitaria che qui negli Stati Uniti e’ la migliore fintanto che si lavora e che, senza un reddito non si potra’ piu’ pagare e neanche le bollette, come anche i debiti (mortgage) per la casa e per la macchina. E’ un intero sistema finanziario che si avvia al collasso senza ancora includere le spese previste per riformare la Sanita’, l’Educazione e le Fonti d’Energia che Obama vorrebbe nazionalizzare radicalmente, prediligendo per l'ultimo settore le fonti alternative d’energia le cui istallazioni non solo sono molto costose ma non colmerebbero il fabbisogno nazionale ne’ tantomeno renderebbero il paese energy indipendent dal greggio arabo o venezuelano. Inoltre nel suo programma la spesa militare e’ ridotta all’osso, eguale solo a quella precedente alla Seconda Guerra Mondiale, come ci informa Mr. Michael J. Boskin professore di Economics all’Universita’ di Stanford, in un articolo del “The Wall Street Journal” del 6 marzo, 2009, intitolato “Obama’s Radicalism..” Persino il popolare conduttore di talk-show, Jay Leno, democratico e critico impietoso di McCain ha cominciato a lanciare battute satiriche contro Obama, meglio tardi che mai, l’ultimo riguardante Gaza e i 900 milioni di dollari che il neopresidente vorrebbe inviare direttamente nelle tasche dei Palestinesi per non farli finire nelle mani di Hamas, mentre non si fida di fare la stessa cosa a favore dei milioni di contribuenti americani, preferendo invece salvare le banche. Ma quei soldi, come gia’ e’ avvenuto in passato con Arafat, finiranno sicuramente nelle mani sbagliate di chi li spendera’ invece nell’acquisto di altri missili e razzi contro Israele; eppoi in verita’ quello e’ lo stesso denaro di cui i cittadini americani sono stati scippati dal governo che lo invia a Gaza o a gruppi di verdi magari per salvare una specie rara di scimpaze’. A questo punto di dissennatezza siamo arrivati! Lo slogan “yes we can” -si’ possiamo farcela- su cui Barack Obama aveva basato la sua propaganda elettorale, illudendo con la sua vuota retorica milioni di elettori che beoti lo avevano ascoltato, e come in un concerto lo avevano ripetuto in coro, s’e’ trasformato in poche settimane dalla sua elezione in “Yes, we can’t” -non possiamo farcela- Lo stesso Bill Clinton inervistato a “Good Morning, America!” ha biasimato Obama per i suoi messaggi radio-televisivi negativisti che in un crescendo tonale incominciano a farci correre freddi brividi sulla pelle. La gente continua a perdere il lavoro, quella forza lavoro che costituiva il nerbo del paese e che va a finire a scatafascio. Un’ America basata da sempre sulla libera imprenditoria si trova ad essere disincentivata dall’aumento delle tasse che sono capaci di strangolare anche piccoli e medi imprenditori che desistono dal mettere su un’impresa che invece potrebbe creare nuovi posti di lavoro. La politica governativa del nuovo presidente e’ basata sulla mala gestione del potere e sui favoritismi del “Pork Barrel” -barile di maiale- che e’ una metafora che riassume l’epitome della corruzione al potere per designare la politica dei faccendieri che antepongono i propri interessi materiali al bene del Paese. L’attuale governo interviene a salvare le grandi compagnie bancarottiere con un assoluto spreco di soldi e di risorse, elargendo miliardi di dollari di denaro pubblico pagato in tasse dai contribuenti americani che sono cosi’ doppiamente torchiati e beffati. Non un centesimo e’ andato per recuperare il grosso deficit finanziario di trillioni di dollari o ad incoraggare nuovi investimenti capaci di creare nuovi posti di lavoro. La verita’ e’ che esce dalle tasche dei cittadini che pagano le tasse quel mare di denaro che l’amministrazione riversa nelle grandi aziende che rischiano la bancarotta e che, anche malgrado l’intervento massiccio dello stato, continuano a precipitare come e’ avvenuto stamattina per la “General Motors” che a Wall Street e’ crollata a picco. Anche le grandi banche come City Bank e Bank of America ed altre che hanno affossato l’economia concedendo prestiti sull’acquisto della prima casa a gente che non ne era qualificata per l’acquisto e che in base al reddito non poteva permetterselo, sono quelle stesse banche che, salvate dal governo con il denaro pubblico dei contribuenti, ora aumentano unilateralmente il tasso d’interesse dal 7% al 17% sui conti di quegli stessi contribuenti che hanno appena perso il lavoro. Banche usuraie dunque, e questo governo chi aiuta? Non certo i cittadini onesti e responsabili. Con tutte le fandonie poi che i giornali pubblicano qui come in Italia compreso “Il Corriere della Sera” che ha bevuto il concetto di Obama sulla ridistribuzione della ricchezza basato sulla strategia di tassare di piu' i ricchi, sono delle vere balle che danno il fumo negli occhi agli ideologhi della lotta di classe e negli occhi della povera gente che pensa ancora al “sol dell’avvenire”. La verita’ e’ che lo stimulus economico di Obama aiuta solo i ricchi, con questa dissennata opera di salvataggio riservata a loro con il denaro pubblico mentre impoverisce il ceto medio e i comuni cittadini. Per non parlare poi di tutti gli scandali di cui son piene le cronache giornalistiche, dei ministri del gabinetto di Obama che non hanno ancora iniziato a lavorare che gia’ hanno gli scheletri da nascondere nell’armadio per evasione fiscale. E’ una vergogna! Il Presidente si accinge a firmare e quindi a convertire in legge un bill spendaccione di 2697 pagine che contiene 9000 progetti da finanziare, un vero e proprio “Pork Barrel” tra cui ne elenchiamo tre presi a caso dal dibattito in Senato di John McCain che s’e’schierato contro: 1) Il progetto di $ 1,7 milioni per una ricerca sull’odore dei suini in Iowa. 2) Il progetto di $ 2 milioni per promuovere l’astronomia in Haway. 3) Il progetto di $150.000 per un museo del Rodeo in South Dakota. Mentre la gente continua a perdere il lavoro!