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La Stampa Rassegna Stampa
05.03.2009 Un 'documento segreto' in difesa di Pio XII
che però nulla aggiunge a quanto già si sapeva

Testata: La Stampa
Data: 05 marzo 2009
Pagina: 33
Autore: Giacomo Galeazzi
Titolo: «Pio XII alla Chiesa: 'Salvate gli ebrei' Salta fuori il documento scritto»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 05/03/2009, a pag. 33, l'articolo " Pio XII alla Chiesa: 'Salvate gli ebrei' Salta fuori il documento scritto " di Giacomo Galeazzi in difesa di Pio XII. Il documento di cui si parla nel titolo non discolpa il Papa dalle accuse di aver taciuto di fronte allo sterminio degli ebrei. Nessuno mette in dubbio che la Chiesa abbia aiutato alcuni ebrei, nascondendoli nei conventi e anche in Vaticano, ma il Papa non fece nulla, a livello ufficiale, per fermare la Shoah. Da qui l'accusa di essere rimasto in silenzio. Ecco l'articolo:

CITTA’ DEL VATICANO
«Salvate gli ebrei». Durante la persecuzione nazista, Pio XII scrisse alle suore romane ordinando di «dare ospitalità ai perseguitati». L’operato del Papa contestato per il suo silenzio di fronte alla Shoah emerge da un nuovo documento, estratto dal Memoriale delle religiose agostiniane del Monastero dei Santissimi Quattro Coronati di Roma. Una prova che, secondo la Santa Sede, «può essere molto utile nei confronti di chi denigra Pio XII».
Nel memoriale, reso noto ieri alla Radio Vaticana da padre Peter Gumpel, relatore della causa di beatificazione di papa Pacelli, si legge: «Il Santo Padre vuol salvare i suoi Figli, anche gli Ebrei, e ordina che nei Monasteri si dia ospitalità a questi perseguitati». L’appunto, datato novembre 1943, riporta l’elenco di 24 persone accolte nel convento della capitale per aderire al desiderio del Pontefice. «È una rara testimonianza, un documento che io stesso ho ottenuto dalle suore agostiniane», dice padre Gumpel. «È una prova scritta, per questo importante».
Finora era tutto affidato al racconto orale dei testimoni e questo, osserva Gumpel, «ha dato occasioni ad alcuni di contestare e di dire: “Non ci sono documenti che lui abbia mai fatto qualcosa per gli ebrei”». In realtà, «in quei tempi di persecuzioni, una persona prudente non metteva molte cose “nero su bianco”, perché c’era il pericolo che queste cadessero nelle mani dei nemici e poi si prendessero misure ancora più ostili verso la Chiesa». Ma «l’opera di salvataggio di Pio XII, attestata anche da molte fonti ebraiche, fu fatta attraverso sacerdoti-messaggeri personali che venivano inviati a varie istituzioni e case cattoliche, università, seminari, parrocchie, conventi di suore, abitazioni di religiosi». E sempre con il messaggio: «Aprite le vostre porte a tutti i perseguitati dai nazisti». Ciò «valeva in primo luogo per gli ebrei».
La scoperta del documento potrebbe accelerare la firma di Benedetto XVI sulla causa di beatificazione di Pio XII.

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