Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 05/03/2009, l'Andrea's Version a pag. 1 sulla Svezia e la sua decisione di far svolgere a porte chiuse l'incontro di Coppa Davis con Israele. Ecco l'articolo:
Non siamo certo d’accordo, ma riusciamo a capire benissimo che i socialdemocratici svedesi non riescano a sopportare Israele. Israele pone problemi un po’ più complessi, di quanto comporti l’invio di qualche cassa di medicinali nell’esotica e poverissima Ouagadougou, o qualche premio Nobel agli uomini proprio buoni. Rischia perfino di provocare angoscia. Per cui capiamo benissimo che la socialdemocrazia scandinava del consiglio comunale di Malmoe abbia votato contro lo svolgimento dell’incontro di Coppa Davis con il paese marchiato dalla stella. Che abbia sopportato, obtorto collo, di fare svolgere la partita ma a porte chiuse. E che si sia data da fare per organizzare una manifestazione di piazza, insieme al resto della sinistra, ai no global, e a qualche gruppo ufficialmente nazista, per protestare contro la vergogna che una simile provocazione del sionismo porta con sé. Capiamo perfino che un partito possa agire così, pur dicendosi parte dell’Internazionale socialista. Quello che non riusciamo a capire è perché sulla Svezia, che pure si trova tanto a nord, non scendano mai quei cento, duecento metri di neve.
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