CITTA' DEL VATICANO - L'ultima lettera di scuse diffusa ieri dal vescovo lefebvriano negazionista Richard Williamson "non è indirizzata né al Santo padre né alla commissione Ecclesia Dei" e "non sembra rispettare le condizioni stabilite dalla segreteria di Stato" vaticana del 4 febbraio che sollecitava il vescovo a "prendere in modo assolutamente inequivocabile e pubblico le distanze dalle sue posizioni riguardanti la Shoah". Lo ha affermato il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. "In merito a quanto dichiarato dal vescovo negazionista Richard Williamson, della Fraternità San Pio X, ieri 26 febbraio 2009, si fa presente - ha affermato padre Lombardi - che non si tratta di una lettera indirizzata al Santo Padre o alla Commissione Ecclesia Dei. La 'dichiarazione' del vescovo - ha poi aggiunto - non sembra rispettare le condizioni stabilite nella nota della segreteria di Stato del 4 febbraio 2009, dove si diceva che egli 'dovra' anche prendere in modo assolutamente inequivocabile e pubblico le distanze dalle sue posizioni riguardanti la Shoah'". Padre Lombardi ha poi aggiunto di ritenere la lettera di Williamson "generica ed equivoca". "
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