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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
25.02.2009 Israele escluso dai Giochi Mediterranei
Mario Pescante, il boss di Pescara 2009, cede al ricatto dei Paesi musulmani

Testata: Corriere della Sera
Data: 25 febbraio 2009
Pagina: 14
Autore: Gianna Fregonara
Titolo: «Giochi a Pescara, anche l'Italia esclude Israele»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/02/2009, l'articolo " Giochi a Pescara, anche l'Italia esclude Israele "  a pag.14,di Gianna Fregonara sulla decisione di escludere Israele dai Giochi Mediterranei per paura del boicottaggio dei Paesi musulmani. E' sempre successo, l'unica differenza è che quest'anno se ne parla. Ricordiamo il caso della tennista Shahar Pe'er, alla quale non è stato concesso il visto d'ingresso a Dubai perchè è israeliana. L'Italia come Dubai, dunque, a meno che ........ Ecco l'articolo:

ROMA — Un buco grigio nella cartina del Mediterraneo, una bandiera che manca dal medagliere e non per demerito degli atleti. Persino su wikipedia, leggendo la voce dei «Jeux méditerranéens», si può scoprire, che «per ragioni politiche e per la minaccia del boicottaggio dei Paesi musulmani, Israele non può partecipare a questa manifestazione sportiva». La prossima edizione dei giochi — 23 Paesi, quelli che si affacciano sul mare, dalla Francia alla Libia, dalla Siria alla Spagna— si svolgerà a Pescara dal 26 giugno: una specie di Olimpiade formato mediterraneo. Esclusi gli israeliani, e con loro i palestinesi, perché pur di non dare accesso ai primi, i Paesi arabi hanno escluso anche i secondi. «Una discriminazione inaccettabile », protestano le associazioni pro-Israele, una «situazione assurda» per l'ambasciatore a Roma Gideon Meir. E anche il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto contesta: «Non si può accettare di mischiare lo sport con la politica e questo veto in particolare è sbagliato per quel che sottintende».
Nel 2005, il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos si impegnò formalmente con il governo israeliano per far entrare la bandiera bianco- azzurra nei Giochi, che quell'anno si svolgevano ad Almeria. Ma non se ne fece nulla. Racconta l'ambasciatore Meir che «la Spagna propose di far entrare nel comitato sia Israele che i palestinesi, ma i Paesi arabi bocciarono, tutti, la proposta». Un episodio che, secondo Meir, «dimostra l'assurdità della situazione, perché persino nello sport gli estremisti del mondo arabo rifiutano la coesistenza e la collaborazione, anche a costo di escludere i loro fratelli palestinesi».
Il comitato organizzatore di Pescara 2009, presieduto da Sabatino Aracu, deputato del Pdl, si è posto brevemente il problema: «Avevamo pensato a una partita amichevole tra Israele e palestinesi, ma la proposta è stata accolta nel gelo e accantonata», racconta Aracu, che siede insieme a Mario Pescante e ai rappresentanti di tutte le istituzioni, dal governo agli enti locali. L'esclusione dai Giochi di Pescara ha fatto reagire l'associazione amici di Israele dell'Abruzzo: «Ormai è dato per scontato che Israele non ci può essere — spiega Giovanni Sciarrillo — nessuno lo considera un torto». L'associazione Appuntamento a Gerusalemme addirittura lo considera «un atto vergognoso e inaccettabile di discriminazione che oltretutto dura da anni nell'acquiescenza generale» e si aspetta — spiega Anna Borioni — che «il comitato organizzatore, che fa capo direttamente a un Governo che si dice amico d'Israele, al Parlamento italiano e alle istituzioni locali abruzzesi, invece di continuare a dare fiato alle trombe della retorica sullo sport come momento di fratellanza tra i popoli, svolga concretamente il suo ruolo e inviti senza indugio gli atleti israeliani a prendere parte ai Giochi».
L'ammissione ai Giochi di Pescara non è più possibile, come spiega Raffaele Pagnozzi, vicepresidente del comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo. «La situazione di Israele è complessa — spiega e non a torto, visto che per celebrare i Giochi a luglio scorso è arrivata a Pescara anche la cantante israeliana Noa —. Anche gli israeliani sanno che non bisogna porre la questione in termini ultimativi, altrimenti non si otterrebbe nulla: lavoriamo per arrivare a un compromesso e quando la situazione sarà matura si potrà intervenire, altrimenti si rischia soltanto di interrompere il dialogo sportivo tra le due rive del Mediterraneo».
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