Non sono sempre facili i rapporti fra Santa Sede e Israele. IC non entra in polemiche strettamente connesse agli affari religiosi, a qualunque credo appartengano. Succede però che la religione si mischi con la politica, come purtroppo avviene sovente con la chiesa cattolica, e sempre con l'islam. Ci rendiamo conto quanto la satira e l'ironia siano una merce molto apprezzata se l'oggetto dell'attenzione ci è lontano. Ricordiaimo tutti quanto le vignette satiriche sull'islam pubblicate sul quotidiano danese siano state difese nel nome della libertà di stampa e di opinione. Purtroppo è sempre l'ironia sugli altri che ci sta a cuore, come si è visto con la trasmissione di Canale 10 della Tv israeliana. Il Vaticano ha protestato e la trasmissione è stata oscurata su richiesta del governo israeliano che si è anche scusato. Noi siamo profondamente contrari a qualsivoglia censura, una società libera e democratica deve difendere il diritto di critica non importa il soggetto in questione. Imparare a ridere di sè, non solo sugli altri, è una componente essenziale per ogni società democratica. Male ha fatto il governo israeliano ad accettare la richiesta vaticana. Su questi argomenti pubblichiamo le riflessioni di Sergio Itzak Minerbi, il massimo esperto israeliano di cose vaticane:
1) Il rispetto dovrebbe essere reciproco fra cattolici ed ebrei. Mentre il Vescovo Williamson non ha ritrattato nulla e il comunicato della Segreteria di Stato gli ingiunge di ritrattare le sue dichiarazioni, solo se vorra` assumere cariche episcopali,
2) un canale della televisione privata israeliana ha accettato di togliere dai suoi programmi la satira offensiva. Quando in Olanda ci fu un caso analogo (il balletto delle suore) le trasmissioni continuarono nonostante le proteste.Ed in quel caso non c'erano state provocazioni del genere di quelle di Williamson.
3) Quanto alla visita del Papa e` certo che essa fara` molto piacere agli israeliani che lo accoglieranno con gioia, ma non puo` essere sbandierata a ogni istante come un grande favore concesso a Israele. Tanto piu` che secondo il Nunzio Franco la visita avra' un carattere pastorale quindi "pro domo sua".