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Quel filo che li lega 19/02/2009

Volevo far notare, così di passaggio, la faccia di bronzo che connota gli attuali cinquantenni o sessantenni di ultrasinistra, i quali - dopo aver sedotto e sfruttato innumerevoli generazioni di allocchi durante gli anni '70 - pretendono adesso di poter fare finta di nulla, e di poter non rendersi conto che la sinistra e la destra sono destinate al tramonto. Non vogliono pagare il fio della propria bancarotta politica e morale. E si "meravigliano", coriacei, se qualcuno presenta loro "il conto". Io, però, il conto lo presento loro lo stesso. Bel mondo, quello da loro "costruito", dove i giovani attuali manco conoscono il nome di Alexandr Solgenicyn. Chi ricorderà le innumerevoli vittime fatte assassinare da Lenin negli anni immediatamente successivi la cosiddetta "rivoluizione d'ottobre"? Loro credono di poter "glissare" su tutto questo, non parlandone e nello stesso tempo esaltando gli "eredi" del signor Lenin, vale a dire Arafat, Amin Al Husseinì, i dirigenti di Hamas e di Hezbollah, Ahmaninwejad: tutti i terroristi dei secoli XX-XXi, la cui derivazione anche da Lenin risulta difficolmente smentibile. Nascondono l'origine per abbracciare l'effetto, che è peggiore della stessa origine.

lettera firmata


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