Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
continuiamo col nostro manuale di stile per diventare "ebrei buoni" o "giornalisti democratici" o tutt'e due le cose assieme. Dopo i sei punti della cartolina di ieri, ecco i successivi: 7. Quando si menziona la parola Israele, è obbligatorio specificare che è appoggiato e finanziato dagli Stati Uniti. 8. Quando si cita Hezbollah o Hamas è proibito aggiungere che sono finanziati, appoggiati e armati dalla Siria e dall'Iran. 9.Quando si parla di territori palestinesi, devono sempre apparire i seguenti concetti: "occupazione", "risoluzioni dell'Onu", "violazione dei diritti umani" e possibilmente "olocausto palestinese". 10. Bisogna assolutamente evitare di insinuare che i terroristi libanesi o palestinesi si nascondono in mezzo a una popolazione civile che non li vuole. Israele non ha diritto di combattere i terroristi con bombe e missili quando si nascondono così. Questo va descritto come "azione criminale di uno stato terrorista". 11. I palestinesi, essendo poveri e oppressi, meritano di far sentire la loro voce molto più degli israeliani. Questo atteggiamento di aiuto ai diseredati è la vera oggettività giornalistica. 12. Quando si pubblicano foto o filmati, bisogna evitare di mostrare attentati compiuti in Israele o contro gli israeliani. Morti e feriti potrebbero trasmettere l'idea erronea che anche gli israeliani siano vittime. 13. Bisogna sempre mostrare immagini che illustrino la sofferenza del popolo palestinese, anche quando sono evidentemente falsificate o costruite apposta. Se non sono proprio vere, è giusto il loro significato. 14. Quando si parla di morti in territorio libanese o palestinese, ricordarsi che sono tutti civili. Specificare donne e bambini I morti israeliani vanno invece descritti come "coloni"; se non si può, limitarsi al numero. La conclusione del manuale qui non ci sta; ve la scrivo su un'altra cartolina Ugo Volli