LEGGI RAZZIALI
Cari amici, certe volte voi non capite come l'Eurabia voglia davvero bene agli ebrei. Per esempio, un settimanale importante come "Famiglia cristiana" (anche se nelle scorse settimane vi ha giustamente criticato perché violavate il diritto umano di Hamas di lanciarvi addosso tutti i petardi che voleva, soprattutto vicino a Capodanno) ha appena definito "razziale" una legge che consente ai medici consultati da immigranti clandestini di denunciarli. Non razzista, badate, ma "razziale", come si chiamano solo le norme nazifasciste contro gli ebrei. Sulla legge si può pensare quel che si vuole - che non va bene perché i clandestini sono uomini e vanno curati, oppure che va male perché quegli uomini sono clandestini e dunque infrangono la legge: troppo complicato per una cartolina. Ma è chiaro che la razza non c'entra, anche ammesso che esistano cose come le razze umane. Clandestini in Italia sono facilmente oggi ucraini o marocchini, senegalesi o bosniaci. In teoria anche svizzeri, americani… e israeliani. E allora perché "Famiglia cristiana" chiama questa legge "razziale"? Perché anche Veltroni, pur non essendo del tutto politicamente corretto, ha pubblicamente appoggiato questa definizione, quand'è stata contestata? E' chiaro: perché sono buoni, per ricordare ad ogni costo le persecuzioni di settant'anni fa, dunque per amor vostro. E' una bella cosa accostare alla Shoà qualunque cosa che si giudichi male, così non ce la dimentichiamo. Che poi, secondo un recente sondaggio, il 44% degli eurabiani pensi che gli ebrei parlino troppo della Shoà, è proprio un caso strano. Di fatto, ne parlano più gli altri: per puro e disinteressato amore dell'ebraismo. |