Cari amici israeliani, saluti affettuosi dall’Eurabia. Vi racconto un’altra storia che forse non avete notato. Qualche giorno fa, i nostri amici dell’Iran (quelli cha hanno una civiltà così antica e nobile che non lasciano mai le donne a capo scoperto, perché temono che potrebbero prendere il raffreddore), ci hanno fatto una bellissima sorpresa. In occasione del trentesimo compleanno della loro simpatica rivoluzione, ci hanno mandato sulla testa il loro primo satellite. Di comunicazione, naturalmente: per comunicare meglio, per essere più interculturali. Dato che stanno studiando l’energia atomica, hanno forse voluto farci capire che, volendo, potrebbero aiutarci a riscaldare le nostre città dall’alto. E magari soprattutto le vostre: vi pensano sempre. Qualche malpensante ha detto che dovremmo boicottarli un po’ per evitare che vi scottino, sono un po’ birichini. Ma noi siamo buoni, ci piace comunicare. E abbiamo fiducia. Ci siamo riuniti in sei (o 5+1, non capisco la differenza, ma si dice così) e abbiamo deciso che bisogna… parlare con loro. Insomma comunicare, fare intercultura, scambiare le idee. Non è bellissimo? Con gli amici si parla sempre, anche quando si litiga. Ma noi di Eurabia non litighiamo mai. Siamo buoni. Perché non diventate buoni anche voi, e non incominciate a costruire ponti invece che muri in Palestina?
Ugo Volli |