domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






I "Beni ebraici" in Vaticano 13/02/2009
Cari amici,
vi invio una nota di Mauro Perani, che ho letto nel sito dei biblisti.
Potrebbe essere interessante per i lettori, viste le inesattezze di Rumiz
Saluti
Dario Bazec

----------------------------------------------------------------------------------------------
ALLEGATO
Inoltro una mail che ho appena inviato a Paolo Rumiz con alcune
osservazioni al suo articolo apparso oggi su "la Repubblica" alle pp.
44-45 del nazionale e dedicato al nuovo catalogo dei Mss, ebraici
della Vaticana.

----- Original Message -----
From: Mauro Perani
To: p.rumiz@repubblica.it
Cc: sd@repubblica.it
Sent: Thursday, February 12, 2009 7:47 PM
Subject: A proposito dell'articolo di oggi sul nuovo catalogo dei Mss.
ebraici della Biblioteca Vaticana

Caro Paolo Rumiz,
ho letto stamane con interesse su "La Repubblica" le sue due pagine 44
e 45 dedicate al nuovo catalogo dei Mss. ebraici conservati presso la
Biblioteca Apostolica Vaticana (BAV), alla presentazione del quale ho
partecipato a Roma lo scorso 30 gennaio, in via dell'Ospedale, vicino
a San Pietro.
Mi piace l'impostazione generale e il suo lodevole sforzo di elogiare
un episodio che, in un momento in cui il dialogo e il rapporto fra
Vaticano ed ebraismo a dir poco segna il passo, acquisisce un
significato particolare.

Mi permetto di sottolineare che il suo testo è pieno di errori
plateali e di imprecisioni che,  essendo i manoscritti ebraici il mio
campo di lavoro quotidiano e di insegnamento, vorrei amichevolmente
segnalarle.

1. il catalogo non è stato stampato a Gerusalemme, ma in Vaticano
sulla base di un testo preparato a Gerusalemme in una versione camera
ready. Quindi in realtà è il contrario del titolo posto in alto: non
"Curato a Roma e stampato a Gerusalemme", ma curato a Gerusalemme  e
stampato a Roma.

2.  Il commento al Levitico del sec. IX, al quale è stata apposta la
vocalizzazione e l'accentazione secondo il sistema babilonese, non è
affatto "il più antico manoscritto ebraico esistente sulla faccia
della terra"; ma forse uno dei più antichi della tradizione medievale,
perché i più antichi sono i rotoli del Mar Morto scoperti a Qumran a
partire dal 1947, i quali datano dal II sec. a.e.v. al I e.v. ossia
circa mille anni prima del manoscritto vaticano in questione. Eì vero
che fra i manoscritti di Qumran e i più antichi codici della
tradizione medievale, appunto del IX sec. e.v., ci sono circa
ottocento anni quasi senza alcuna documentazione manoscritta, ma resta
quanto ho sottolineato.

3. Quella conservata presso la BAV non è affatto, come si legge, "la
più grande raccolta di manoscritti ebraici del mondo". Infatti è ben
più grande, quantitativamente, la collezione della Bodleiana di
Oxford, o quella della Palatina di Parma, con i suoi 1600 mss. ossia
circa il doppio di quelli vaticani. Ora certamente i codici ebraici
della BAV, come quelli della Palatina di Parma, sono di grande pregio
per l'antichità e la qualità dei testi, ma non hanno affatto il
primato per la quantità.

4. Un titoletto poco sotto la metà della prima colnna di sinistra
dell'articlo è errato (forse non lo ha fatto lei), perché il commento
al Levitico non è affatto scritto in babilonese (che era una grafia
cuneiforme), ma in ebraico, con un sistema di vocali e accenti (segni
posti sotto o sopra le consonanti ebraiche) secondo il sistema
babilonese, esistito assieme a quello tiberiense (elaborato dalle
accademie rabbiniche di Tiberiade in Palestina), che ebbe il
sopravvento sul primo.

5. Malachi Beit-Arié, amico con cui collaboro da decenni, non è il
curatore del catalogo, che è invece l'amico Benjamin Richler, mentre
al primo si devono le descrizioni paleografiche e codicologiche.

6. L'espressione "Bibia Volterra" è inesatta, perché se è italiano
deve avere due "b", mentre se è latino ha la "l": Biblia.

7. Dopo la menzione del know how, si afferma che "si studiano i vecchi
testi in alfabeto askenazita o sefardita": è errato perché non di
alfabeto si tratta, che è sempre quello ebraico, bensì di tipo di
scrittura dei copisti, secondo la tipologia o lo stile di grafia
sefardita e ashkenazita.

8. Certamente l'errore storico e culturale più grave è quello in cui
si afferma che: "C'è gente che a causa della Controriforma cambia
identità: vedi il figlio di rabbi Nissim Abu-l Faraj di Sicilia ...
che diventa Guillelmus Raimundo Moncadae, e da convertito, Flavius
Mitridates, traduttore in latino della Qabbalà per Pico della
Mirandola". Questa frase è davvero una collezione di errori, che di
seguito elenco:

a) non di cambio di identità si tratta, bensì di conversione al cristianesimo;
b) il cambio di nome da Shemuel ben Nissim a Guglielmo Raimondo
Moncada avviene in occasione della conversione;
c) Flavius Mithridates nel periodo della Controriforma era già morto
da circa 50 anni. Infatti, pur non conoscendo esattamente la data di
nascita, da collocare comunque con ogni probabilità negli anni
Quaranta del Quattrocento, si è convertito nel 1466, mentre il 1491 è
il teminus post quem della morte, poiché in questo anno sua madra nel
proprio testamento lo menziona come vivo. Ma al massimo potrebbe
essere stato ancora vivo nei primissimi anni del Cinquecento, non
certo alla metà del Cinquecento. Quindi non ha mai avuto nulla a che
fare con la Controriforma.

Con viva cordialità, Mauro Perani.


PS: Indico un volume da me curato l'anno scorso e contenente gli atti
di un convegno su Flavio Mitridate.

Perani, Mauro (a cura di),
Guglielmo Raimondo Moncada alias Flavio Mitridate. Un ebreo converso
siciliano. Atti del  Convegno Internazionale Caltabellotta (Agrigento)
23-24 ottobre 2004, Palermo: Officina di Studi Medievali 2008
pag. 268; ISBN: 88-88615-67-9.

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT