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Una dichiarazione miserabile 12/02/2009
-----Messaggio Originale-----
Da: 
Data invio: giovedì 12 febbraio 2009 0.13
Oggetto: la "immigrato-fobia"

Vorrei ridere o almeno sorridere anch'io leggendo la "cartolina da Eurabia" di Ugo Volli.

In realtà mi viene una grande rabbia unita a  tristezza. Non leggo e non ho letto "famiglia cristiana", ma come non vedere che c'è in Italia un'emergenza razzismo che fa venire i brividi? Vogliamo chiamarla "immigrato-fobia"? Vogliamo inventare una nuova parola? Forse ce ne sarebbe bisogno. Ci diano una mano i semiologi.

Si dice, comunque, che i fatti della storia non si devono dimenticare, che potrebbero ripetersi.

Che cosa esclude che il nostro amato e civile Paese possa produrre un mostro giuridico del tipo "Leggi razziali",  chiamandole in altro modo? L'invito rivolto ai medici a denunciare i clandestini non potrebbe essere un primo  assaggio?

Voglio solo ricordare che le Leggi razziali furono precedute, fra l'altro, da una campagna  orchestrata da giornali come "Il tevere" e "Il resto del Carlino" contro gli "immigrati" ebrei, che toglievano lavoro agli italiani ed esercitavano un vero "strapotere" con la loro "invasione" In quel caso si chiedeva di chiuder loro le porte dell'università. Oggi si chiede ai medici di denunciare i malati, se clandestini.

Forse ci siamo già spinti oltre le leggi razziali.

lettera firmata

Le dichiarazioni astratte lasciano il tempo che trovano, nè servono accuse che sanno troppo di lotta tra partiti. grave è anche alzare a dismisura i toni, che impediscono di vedere il pericolo quando arriva poi davvero. Ma il nostro paese, così come accadde negli anni '30, non si rende conto dei vari aspetti del razzismo, aiutato in questo da chi crede di esorcizzarne la gravità usando l'arma del buonismo. così tutto si ottunde e non si capisce più nulla.
Ci riferiamo all'articolo di Famiglia Cristiana, nel quale si sostiene che in Italia siamo andati già oltre le leggi razziali. Poichè non è ammissibile l'ignoranza su quello che furono le leggi razziali del '38, questa affermazione è di per sè falsa e miserabile, ma che rientra di diritto in quel filone della chiesa cattolica che tende a cancellare le proprie responsabilità in relazione a quella decisione del regime fascista.
noi di IC non facciamo grandi dichiarazioni, ma citiamo fatti e responsabilità.
cordiali saluti,
IC redazione

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