La priorità per Hamas non è colpire coi kassam le città israeliane L'analisi di Federico Steinhaus
Testata: Informazione Corretta Data: 09 febbraio 2009 Pagina: 1 Autore: Federico Steinhaus Titolo: «La priorità per Hamas non è colpire coi kassam le città israeliane»
Dalla fine della guerra di Israele contro Hamas moltissime notizie e smentite, moltissime informazioni e controinformazioni, moltissimi commenti di ogni genere si sono accumulati ed accavallati, rendendo difficile una separazione fra quanto fosse attendibile e realmente interessante e quanto invece era definibile come “spazzatura”. Forse ora siamo arrivati al punto in cui almeno su alcune questioni essenziali ciò è possibile e credibile.
Una delle motivazioni fondamentali che hanno spinto Hamas ad impadronirsi di Gaza e ad usare quel territorio come base per attaccare Israele e sconfiggere (a suon di arresti, torture, uccisioni) quella che è considerata da tutti la legittima rappresentante dei territori assegnati all’Autorità Palestinese, cioè la formazione politica di Al Fatah ed il governo che essa ha espresso, non è stata adeguatamente messa in rilievo nei commenti e nelle cronache.
Si tratta non tanto della volontà di cancellare Israele dalla faccia della terra, che è una opzione politica – sia pure aberrante ed illegittima – ma del viscerale antisemitismo che trasuda da ogni atto ufficiale e da ogni sermone religioso.
Al Jazeera, lo scorso 9 gennaio, ha trasmesso il sermone del venerdì dello Sceicco Yousef Al-Qaradhawi, dal quale estrapoliamo alcuni passaggi:
“...In passato gli ebrei hanno portato nel paese la corruzione per due volte ed Allah li ha puniti rendendoli schiavi di padroni che li hanno tormentati, li hanno umiliati...Allah ha decretato che fosse il loro padrone Nabuccodonosor, il re di Babilonia, che li ha resi schiavi. Ha distrutto le loro case, raso al suolo i loro templi, bruciato
la loro Torah.. ..Poi loro hanno ripetuto le loro malefatte ed Allah ha chiamato i Romani a renderli schiavi...Oh Allah...tu che hai distrutto il Faraone ed i suoi soldati, oh Allah prendi questa banda oppressiva e tirannica di ebrei e di sionisti. Oh Allah, non risparmiare neppure uno solo di loro. Oh Allah, contali ed uccidili fino all’ultimo di loro”.
Safwat Higazi, fondatore e segretario generale di Dar-Al-Ansar for Islamic Affairs, ha detto nello stesso periodo al canale televisivo Al-Nas, di considerare un onore l’essere definito antisemita perché “noi siamo i vostri nemici, e continueremo ad essere vostri nemici fino al giorno in cui Gesù figlio di Maria discenderà per combattervi e chiederà a tutti di riconoscere l’Islam, la religione del Profeta Maometto”.
Il 26 gennaio, alla vigilia della Giornata della Memoria, il canale televisivo egiziano - sunnita Al-Rahma ha trasmesso un sermone di Amin Al-Ansari in cui sono stati mostrate immagini di diversi campi di sterminio con il commento che si trattava della giusta punizione, in quanto essi “uccidevano i tedeschi...e corrompevano i popoli”. Proseguendo a mostrare filmati di torture ed uccisioni in massa di ebrei egli ha commentato le immagini dei moribondi e dei morti con esclamazioni “Sia lodato Allah!” ed ha affermato “Questo è ciò che è accaduto, e che speriamo, con la volontà di Allah, che la prossima volta avvenga per mano dei musulmani”. Per poi mettere in evidenza la innata malvagità degli ebrei Al-Ansari ricorda che nell’Ottocento Teodoro Herzl, “uno scienziato, inventò e fabbricò esplosivi, bombe e missili ...che mise a disposizione dell’Inghilterra” (n.d.a.: questa è forse la più infantile e divertente manipolazione della realtà fra tutte quelle propinate dagli arabi attraverso libri, sceneggiati e dibattiti televisivi, articoli di giornale. Herzl, giornalista viennese, fu in realtà il promotore del sionismo come forza di rinascita politica e morale del popolo ebraico).
In due successivi sermoni del 28 e 30 gennaio, trasmessi da Al Jazeera, lo stesso Sheikh Al-Qaradhawi ha detto che Hitler “ha saputo mettere al loro posto gli ebrei” e che la sua unica aspirazione era di poter morire da martire uccidendo ebrei. Andando a ritroso e guardando più specificamente a Hamas, il canale televisivo di Al-Aqsa, gestito da Hamas, il 13 luglio 2008 ha trasmesso un sermone in cui veniva citato come essenziale il capitolo del Corano dedicato agli ebrei (o “Figli di Israele”), in cui si chiede il loro sterminio.”La vera benedizione (sul popolo palestinese) verrà con la distruzione di tutti gli ebrei”.
Sheikh Yunus Al-Astal , membro del parlamento palestinese, ha una sua rubrica sul settimanale di Hamas Al-Rissala; il 13 marzo 2008 vi pubblicò un commento al Corano nel quale affermava che gli ebrei sarebbero stati puniti col fuoco non all’inferno, ma già sulla terra, mediante un nuovo Olocausto.
Il 23 aprile del 2007 sullo stesso settimanale era stata pubblicata una difesa degli attentati suicidi: “...Ognuno deve sapere che l’abbiamo fatto perché ce lo ha comandato il nostro Signore...lo sterminio degli ebrei costituisce un bene per tutti gli abitanti del mondo”.
Un manifesto di propaganda dell’ala militare di Hamas Ezz Din Al Kassam dello stesso periodo recitava “Io busserò alle porte del Cielo con i teschi degli ebrei”. Per Hamas un prerequisito per la redenzione promessa da Allah è lo sterminio degli ebrei: i kassam lanciati sulle città israeliane ne sono solamente uno dei possibili strumenti.
Questa guerra ha evidenziato anche quanto sia profonda la spaccatura fra un mondo arabo che per convenzione noi occidentali definiamo “moderato” anche quando si tratti di regimi teocratici ed autoritari e l’ala fondamentalista e terrorista dell’Islam, rappresentata da Hamas, da Hezbollah e dagli stati che li sostengono.
Il direttoredel quotidiano egiziano ufficiale Al-Gumhourriyya, il deputato Muhammad Ali Ibrahim, ha scritto per il giornale governativo una serie di articoli intitolati “Hamas,Damasco, Iran – il nuovo Asse del Male”. Egli vi afferma che Iran e Siria hanno cospirato per non far risolvere il problema palestinese in quanto ciò corrispondeva al loro interesse nella regione e paragona Hamas al nazismo. In un articolo successivo egli ha accusato il Qatar e la sua emittente televisiva Al Jazeera di simpatizzare con l’asse Iran-Siria.
Il 22 gennaio il leader palestinese Yasser Abd Rabbo ha detto in una intervista ad Al Jazeera che “...bande di Hamas ...hanno trasformato le scuole di Gaza, l’ospedale Al-Nasser, il dipartimento di radiologia dell’ospedale Shifa, l’università Al-Aqsa ed altri luoghi incluse moschee in luoghi di detenzione e tortura dei membri di Al Fatah...A dozzine di persone hanno sparato alle gambe, sono state picchiare selvaggiamente, hanno rotto loro le ossa perché sono membri di Al Fatah...”.
Un gesto politico più significativo è stato poi compiuto da Mahmoud Abbas (Abu Mazen) con il rifiuto di partecipare al vertice arabo di emergenza convocato in Qatar per il 16 gennaio scorso; la decisione è stata motivata dallo stesso presidente dell’Autorità Palestinese in quanto quel vertice era organizzato dall’asse Iran-Siria-Qatar. Al vertice il titolo di rappresentante del popolo palestinese è stato conferito al leader di Hamas Mash’al (che vive a Damasco e non va in Palestina da 40 anni).
Le elezioni israeliane decideranno (forse....) il futuro scenario di questo scontro così sfaccettato e drammatico. Ed è quanto meno esilarante nella sua tipicità schizofrenica che questo scenario possa essere influenzato da qualche mollusco. Già, perché Bibi Netanyahu è stato sorpreso mentre, con sua moglie ed alcuni attivisti del Likud, usciva di shabbat da un ristorante di Gerusalemme in cui si potevano mangiare molluschi ed altre vivande non kasher. Questa gaffe a due giorni dal voto ha fatto infuriare i movimenti religiosi che appoggiavano il Likud per contrastare il partito di Liberman, considerato troppo estremista, e potrebbe porgere a Tzipi Livni il successo su un piatto d’argento.