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Caro Sergio Romano, la sua difesa di Hamas non convince 05/02/2009

Caro Romano,
ho letto con vivo interesse le sue argomentazioni storiche e giuridiche su Hamas; in effetti la definizione di  "terrorismo" è forse ancora insufficiente perché rifletterebbe solo una faccia del problema.
Proprio per questo, riguardo a Hamas è più opportuno richiamarsi alla Convenzione Internazionale per la Prevenzione e la Punizione del Genocidio. Gli articoli 1 e 2 della Convenzione impegnano tutti gli Stati firmatari a "prevenire e punire" non solo chi compie atti genocidi, ma anche chi "cospira con loro, li incita a uccidere e si rende complice delle loro azioni" (dunque anche sostenendoli) con l'"intento di distruggere in toto o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso in quanto tale". Questo è genocidio. Questo è il genere di predicazione di Hamas. In tutti i siti di questa organizzazione (e associati arabi e iraniani), nei sermoni in moschea registrati sui videoclip e generosamente pubblicati, nelle dichiarazioni dei loro leader, Hamas persegue il genocidio di Ebrei (come fedeli) e di Israele, per fede nazionalreligiosa (non negoziabile: Got mit uns).
Le chiedo dunque di venire al nocciolo: come si può affermare che Hamas può essere un partner a queste precondizioni, e dove vede lei, da diplomatico, lo spazio per un accordo duraturo e non a termine?
lettera firmata

Non  sono  d'accordo  con la  spiegazione  che Sergio Romano  dà, riguardo  alla  richiesta  di scuse   che  l'Iran  pretende  da  parte degi USA. secondo    la  sua interpretazione i media  oggi  sarebbero  sensibili  negativamente  all'aiuto  che  avrebbero  dato  gli  USA  allo scià  di  ritornare sul trono.  Faccio  notare  prima  che  i media  di  allora  avrebbero  oggi  circa  70 o 80anni, e  rimpiangerebbero   un'epoca  che  fecce  conoscere loro  un  periodo  di democrazia  e  libertà  che  oggi  specialmente  le  donne rimpiangono. Poi  a  mio  modesto  parere, sarebbe  come  se  oggi  l'Europa  conserverebbe   rancore   contro  gli  USA  per essere  intervenuti  nella  2° guerra  mondiale    per  liberarla  dalla  follìa   nazista.   Non mi  sembra  proprio  il  caso. Come sempre  cè  chi  vede  il bicchiere  mezzo  pieno  o  mezzo  vuoto.(articolo    Alberto  Vital

Hamas è stato riconosciuto come organizzazione terrorista dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Hamas si trova in una posizione politica ambigua come Hitzballah in Libano, ma entrambi sanno che quando attaccano uno stato sovrano come Israele, l’intervento militare di quest’ultimo è autorizzato dalla Charta 51 delle Nazioni Unite. Il confronto odierno non ha nulla a che vedere con il terrorismo definito da Sergio Romano. I terroristi islamisti di Hamas: 1) si vestono spesso con abiti civili, non disdegnando nemmeno quelli femminili; 2) si nascondono e sparano tra i civili usandoli come scudi umani; 3) sparano deliberatamente e a sangue freddo contro obiettivi civili israeliani; 4) non meno grave, educano i bambini a considerare eroico uccidere ed immolarsi come bombe umane. A questo scopo li addestrano ed influenzano fin dalla tenera età. Gaza è stata lasciata interamente da Israele. Hamas non ha alcuna giustificazione nell’attaccare lo stato israeliano se non per far fede alla sua Charta costitutiva che mira ad annientarlo e ad uccidere gli ebrei. Hamas ha epurato cruentemente il Fatah dalla Striscia, non riconoscendo il presidente legittimo dell’Autorità Palestinese, né gli accordi di Oslo. I paragoni di Romano con la II Guerra Mondiale non hanno alcuna attinenza con quanto succede in Medio Oriente. E’ storia passata. Alla fine del secondo conflitto mondiale, si stabilirono le nuove regole per i conflitti. Complimenti a chi sostiene che Hamas non sarebbe un’organizzazione terrorista e a chi lo legittima. Sostenere Hamas, significa solo invitarlo a continuare a colpire impunemente Israele e a mantenere nella cultura dell’odio la popolazione di Gaza, fin dall’infanzia. C’è chi pensa che l’immoralità dell’occidente rimanga impunita? L’odio antioccidentale che regna a Gaza come in tutte le sigle del terrorismo islamista sarà superato dai discendenti dei palestinesi. Perché prima o poi, anch’essi inizieranno ad amare la vita e si renderanno conto che le vite dei padri sono state distrutte dalle combines arabe ed occidentali. Non da Israele.

 Danielle Sussmann


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