Dal CORRIERE della SERA di oggi, 05/02/2009, riportiamo la notizia " Il dottor Morte? Sepolto in Egitto già da 17 anni ".
I criminali nazisti, in gran numero fuggirono proprio in Egitto, in altri paesi arabi e in Sud America. Una parte di loro con passaporti falsi forniti dal Vaticano (compiacente anche perché molti di essi erano cattolici). Non riportiamo l'articolo per polemica, ma perchè, per capire il presente, occorre non dimenticare il passato. Ecco il pezzo:
Cecilia Zecchinelli : " Il dottor Morte? Sepolto in Egitto già da 17 anni "
Il criminale nazista più ricercato, il famigerato Aribert Ferdinand Heim alias «dottor Morte» di cui si erano perse le tracce da decenni, è rimasto ucciso da un cancro nel lontano 1992. Scomparso senza clamore (tanto che fino a ieri era ancora ufficialmente «wanted » dal Centro Wiesenthal, e non solo), sotto falsa identità: si era trasferito in Egitto e convertito all'Islam. Era diventato Tareq Hussein Farid; per una ristretta cerchia di intimi che niente sapevano del suo passato era solo «zio Tareq ».
A scoprire dove e come è finita la storia di uno dei nazisti più crudeli e sadici delle Waffen SS di Hitler (a Mauthausen compiva «esperimenti » come iniettare veleno nel cuore di centinaia di prigionieri ebrei o «operarli» senza anestesia per poi lasciarli morire) sono stati il New York Times e la tv tedesca
Zdf. Che hanno ottenuto da una famiglia egiziana una «valigia polverosa» piena di documenti (alcuni intestati a Heim, altri a Farid, ma tutti con gli stessi data e luogo di nascita: 28 giugno 1914, Radkersburg, Austria), lasciata nel loro hotel da quel cliente «simpatico e gentile» scomparso da anni. Era Heim, appunto, che al Cairo era arrivato dopo essere sfuggito alla cattura a Baden-Baden dove lavorava come ginecologo e viveva con la famiglia, non è dato sapere se ancora in compagnia dei teschi di molti suoi pazienti con cui usava adornare la scrivania. E che nella capitale egiziana si manteneva grazie al denaro che gli inviava dall'Europa una sorella (oggi scomparsa), scriveva articoli e lettere, conduceva una vita regolare e «sana », 20 chilometri a piedi ogni giorno, una macchina fotografica spesso al collo (ma il divieto a chiunque di riprenderlo).
Prima dello scoop annunciato ieri dalle due testate si pensava che Heim fosse nascosto in Sud America, magari in Argentina come tanti altri ex nazisti. «Segnalazioni » l'avevano dato, nel corso degli anni, in Finlandia e in Vietnam, perfino in Arabia Saudita. Invece il Dottor Morte diventato Tareq se ne stava tranquillo in Egitto, nel discreto hotel Qasr al Madina dei pacifici signori Doma, fino al 10 agosto 1992. «L'ultima notte lo passata con lui, guardando le Olimpiadi in televisione», ricorda il figlio, Rüdiger Heim, che ha confermato tutto alla Zdf. E dichiarato di aver poi taciuto «per non danneggiare gli amici egiziani del padre».
Sull'ex most wanted tra i nazisti sfuggiti al crollo del Terzo Reich non tutto si sa ancora, però. Il certificato di morte c'è, i documenti che ricostruiscono parte della sua vita pure (moltissimi, alcuni ancora sigillati, ritrovati nella famosa valigia). Ma non sappiamo — ad esempio — dove sia sepolto: una fosse comune, anonima, sostengono i testimoni. Ma che da 17 anni il Dottor Morte non sia più al mondo è ormai una certezza. Anche il Centro Wiesenthal, che mai si era rassegnato, ha ammesso che «a quanto pare» la caccia è finita.
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