Riportiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 05/02/2009, l'articolo di Ernesto Ferrara " La Coop non venda prodotti israeliani " nel quale si riferisce la richiesta di cento soci e clienti Coop:i boicottare le merci in vendita prodotte in Israele.
A questi signori vogliamo ricordare che un' idea come la loro l'aveva avuta qualcun altro in Germania negli anni '30...
FIRENZE - Cento soci e clienti Coop, per lo più pisani, minacciano il boicottaggio dei prodotti israeliani. Ieri hanno sottoscritto una lettera indirizzata ad Unicoop Firenze, che ha 96 supermercati in tutta la Toscana, con cui si chiede l´elenco dei prodotti israeliani in vendita, con l´intento di boicottarli. Nella stessa missiva si chiede ad Unicoop di indicare quali articoli siano prodotti direttamente nei territori occupati palestinesi o da aziende che abbiano rilevanti interessi economici nella striscia di terra occupata. «Crediamo - è scritto nella lettera - che i soci e i consumatori Unicoop abbiano diritto a conoscere nel dettaglio tutto questo, per poter esercitare liberamente una propria scelta di pressione economica e politica nei confronti del governo israeliano». Unicoop prende però immediatamente le distanze: «Non si pensi minimamente che noi possiamo boicottare i prodotti israeliani, che continueranno ad avere il loro spazio, nessuno può chiedere alla nostra organizzazione di compiere scelte in questa materia così delicata. I nostri soci e clienti hanno piena libertà di scelta, l´indicazione della provenienza è su ogni prodotto, l´etichetta parla da sé», fanno sapere dall´ufficio stampa di Unicoop, aggiungendo pure che la lettera non è arrivata nella loro sede e che dell´iniziativa è all´oscuro anche la sezione dei soci Coop di Pisa.
Renzo Gattegna, presidente dell´unione delle comunità ebraiche italiane, è indignato: «E´ un´iniziativa insensata perché la cooperazione economica e commerciale può aiutare a stabilire un clima favorevole al dialogo tra israeliani e palestinesi, com´è dimostrato dai diversi rapporti che attualmente esistono con la Cisgiordania da una parte e con Gaza dall´altra. Trovo inoltre ingiustificato che possa essere praticato un boicottaggio verso Israele che sta ancora subendo in questi giorni bombardamenti di razzi e missili nonostante la tregua dichiarata, che viene regolarmente ignorata da Hamas».
«Dopo la proposta di boicottaggio dei negozi degli ebrei romani lanciata da un sindacato, ora dalla Toscana parte un´altra aberrante iniziativa», dichiara il ministro per le Politiche Europee Andrea Ronchi. «Mi aspetto che tutte le forze politiche e sociali reagiscano senza sottovalutare queste sortite antisemite», aggiunge Ronchi. «Vorrei ricordare a questi signori che chiedono la lista di proscrizione per le merci con il codice a barre 729, quelle cioè fabbricate in Israele, che la loro è una proposta infame», afferma il parlamentare toscano di Forza Italia Riccardo Mazzoni.
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