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Il "complotto" contro il Vaticano 04/ 02/2009
Cari amici,
vi invio copia della lettera inviata a "Il Giornale".
Dario Bazec

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Allegato
Andrea Tornielli ha cominciato a tessere la sua tela di ragno, paventando chissà quali complotti, all'interno e all'esterno del Vaticano. Poi asserisce che in queste manovre ci sono giornaliste omosessuali, anticlericali, "pro choice", legate alla massoneria. Che si vuole di più? Il quadro è completo, anzi no, manca l'ebreo col naso adunco che fomenta queste giornaliste prezzolate, ecc., ecc. C'è invece un dossier ufficioso, che circola nei palazzi vaticani.
Insomma Tornielli, dubbioso, scrive: "Un intricato «giallo», insomma, oppure una serie di coincidenze? Il dossier fatto circolare in Vaticano non contiene prove, si limita a confrontare ipotesi e dati di fatto. Di certo però non sono in pochi, oltretevere, a pensare che il «caso Williamson» non sia stato un caso."
Déja vu, caro Tornielli, la storia è vecchia, la teoria complottista ha sempre seminato fiumi di veleno, e ha provocato milioni di morti, perché, come titolava alcuni giorni fa il "Jerusalem Post", cito a mente, la Shoah sta prima nella mente e dopo nei fatti. Non sono state persone brute o incivili o barbare, ma sono state nazioni di grandi e secolari civiltà, come la Germania e l'Italia, che hanno progettato e attuato una persecuzione sistematica, non solo contro gli oppositori del regime, ma soprattutto contro gli Ebrei. Essi erano considerati la radice di tutti i mali delle due nazioni e e la loro sistematica repressione ha portato ai risultati esecrabili che conosciamo e che qualche vescovo, con un cospicuo seguito di clero e fedeli, si ostina a negare.
Adesso si fa vedere che c'è un chissà quale complotto, che bontà sua, Tornielli ammette che non contiene prove e si limita a confrontare  ipotesi e dati di fatto. Però questo è il modo classico di coltivare sospetti e si sa contro i sospetti non esiste difesa.
Dove vuole arrivare Tornielli? Da chi attinge tali notizie? Sicuramente non da un usciere, perché quelli sono i più informati di tutti. Forse da un anonimo monsignore che di tanto in tanto, al di fuori delle mura vaticane, gli racconta la storia dell'orso e proprio perché non sa nulla, fa il misterioso e racconta ciò che in quel momento gli passa per la mente, il tutto condito da misteri, trame, assurdità.
Bisogna stare molto attenti a come si parla e a come si scrive, perché nulla rimane senza effetto. E soprattutto bisogna stare attenti a non fomentare l'antisemitismo, l'antigiudaismo e l'antisionismo, che sono i sinistri riflessi dell'odio verso gli Ebrei, che da quanto si legge in questi giorni, non è ancora estinto.
Saluti
Dario Bazec

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