Da L'OPINIONE del 3 febbraio 2009, l'articolo di Dimitri Buffa "Se Tantawi non è abbastanza antisemita":
“Restituisci il tuo Ph.D. per la tesi nella quale hai tu stesso scritto che gli ebrei sono figli di scimmie e di maiali”. Da qualche giorno anche lo sceicco negazionista dell’Olocausto dell’università cairota di Al Ahzar, il rettore della facoltà teologica al Tantawi, sa cosa significa quando si incontra “uno di te più puro che ti epura”. La frase che apre il pezzo infatti è stata a lui diretta dal chierico egiziano Safwat Higazi per avere osato stringere la mano al presidente israeliano Shimon Peres lo scorso 14 dicembre nella visita di Stato in Egitto che precedette l’attacco a Gaza, del quale fu il presupposto. Queste parole fanno parte di un’intervista mandata in onda da Al Nas Tv lo scorso 14 dicembre. Ecco qualche altro pezzo significativo: “Quello che ha attirato la nostra attenzione, cosa che ci ha dato un terribile shock, è l’immagine di una calda stretta di mano fra uno sceicco di Al Azhar e Peres, il presidente dello Stato sionista, per giunta con entrambe le mani…” E ancora: “Nella foto, si può vedere lo sceicco di Al Azhar stringere la mano al pluri-assassino con entrambe le mani. Le mani dello sceicco di Al Azhar, che avevano effettuato le abluzioni, sono messe in una mano sporca del sangue dei musulmani. Una foto scioccante, e il sorriso sulla faccia dello sceicco di Al Azhar … si può vedere dalla foto che tipo di conversazione abbiano avuto”.
Poi la maledizione: “Per Allah, anche se mi fosse dato tutto il denaro del mondo, o se mi facessero a pezzi per costringermi a stringere la mano a un pluri-assassino, non lo farei mai. Per Allah, anche se fossi arrestato, bruciato o ucciso - e non solo io, ma ogni uomo con senso dell’onore su questa terra – anche se fosse ucciso, bruciato e fatto a pezzi non stringerebbe mai la mano a un pluri-assassino, la mano di un saccheggiatore della nostra terra, la mano di un presidente che fa morire di fame i nostri fratelli e che li umilia”. Infine l’esortazione finale: “Sceicco di Al-Azhar, sei un uomo dell’Alto Egitto che dovrebbe credere che il sangue può essere vendicato solo con il sangue. Sei uno degli uomini dell’Alto Egitto dai quali impariamo il significato della vendetta di sangue per questioni di onore. Non senti la necessità di vendicarti con il sangue contro questo ebreo sionista?”. Come si vede quindi, nel mondo arabo il problema dell’antisemitismo è sempre all’ordine del giorno. Basta che uno devi dalla “retta via” e subito si becca i rimbrotti pubblici di qualcun altro, più zelante nell’odio, che magari ambisce a prendere il suo posto. E se un qualunque chierico può rivolgersi via televisione in questa maniera alla massima autorità di Al Azhar significa che qualcun altro lo autorizza, lo tollera o persino lo incoraggia. E che presto potremmo rimpiangere il negazionismo di al Tantawi rispetto all’odio antiebraico di chi lo sostituirà per “manifesta indegnità”.
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