Ho visto il film e non concordo con la superficiale recensione di Annunziata,le ho inviato questa mail:
Signora Annunziata, che granchio! Propaganda sionista? Quale? Voltisquadrati da contadini? Bhe che male c'è? Io mi guarderei bene dal giudicare la sua di faccia, che è certamente bella, ma è ben lontana da quella di un poeta, per esempio.Ma comunque, per favore, prima di scrivere si documenti! Non si può prendere la penna in modo tanto grossolano e arrogante e pubblicare la prima cosa che viene in mente con tanta sicumera. No, questo è imperdonabile: unminimo di eleganza, prego. Un pizzico di umiltà per favore. Un po' di senso di responsabilità visto che scrive per un quotidiano tanto diffuso eautorevole. Grazie.Vede, questo film, Defiance di Edward Zwick, non è una fiction (finzione),perchè non narra di eventi immaginari, ma bensì è tratto da un libro che racconta di una storia realmente accaduta (reale), che ha permesso a 1200 ebrei di continuare vivere dopo la guerra e di farsi una famiglia e creare una discendenza (oggi i loro discendenti sono più di 10000). E che se a suo parere non è paragonabile a Exodus, è comunque importantissima perché narradi una delle poche azioni di resistenza ebraica - qui comandata da uno dei fratelli Bielsky (che non era uno stinco di santo infatti nessuno ha proposto di farlo Santo, però lui almeno di ebrei ne ha salvati) - contro inazisti e contro quegli sporcaccioni dei loro volonterosi aiutanti polacchi e bielorussi.In questo caso non è Hollywood che riscrive la storia, ma è lei che deve riscrivere il suo articolo.La saluto.
Dario Diaz