Gentile redazione, ho appena letto, nella rassegna stampa, la risposta di Sergio Romano ad alcuni dei suoi lettori. A sorprendermi, più che le risposte di Romano, cui siamo da tempo sfortunatamente abituati, sono sono le considerazioni dei lettori. Una lettera in particolare, quella di Pietro Ancona, evidenzia i due volti del pregiudizio antiebraico contemporaneo: da un lato si mette in discussione l'unicità della Shoah e, dall'altro, si demonizza Israele. L'ossessione comparativista - ci sono crimini uguali o peggiori- e quella antiisraeliana -le atrocità contro i palestinesi- portano a considerare minima solamente la violenza di cui gli ebrei sono vittime. Non solo, la distinzione fra antisionismo e antisemitismo, tanto cara a chi vuole tenere insieme l'odio e la political correctness, E' la prima argomentazione a cadere in chi la utilizza. ha pertanto ragione Alan Dershowitz, nel suo stile laconico a dire che Israele è l'ebreo delle nazioni, cui si applica sempre doppio status, da cui si pretende un comportamento altro dagli altri. un comportamento che, in un'Europa vedova di memoria, E' la perpetuazione della condizione di vittima.