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Le prove dello sterminio 28/01/2009

Una potente documentazione a prova

 

Al lettore che si chiede se siano stati contestati gli appigli tecnici a cui si aggrappano i negazionisti, non solo si conferma, ma come ha affermato la redazione di IC è disponibile un’ampia letteratura di documentazione e testimonianze a contrastarli. Intanto, due repliche veloci. Le ciminiere erano quelle dei forni e fumavano ininterrottamente giorno e notte coprendo della cenere dei morti non solo i lager ma anche le città vicine. Quanto allo ZyclonB, il gas usato per accelerare lo sterminio degli ebrei, non vi era necessità di ciminiere come sostengono i negazionisti. Le “docce” erano costruite nel sottosuolo e lo ZyclonB veniva usato come disinfettante delle acque dei laghi e dei fiumi per renderle potabili. Pertanto, era “biodegradabile”. Ce ne ha offerto testimonianza proprio il responsabile della fornitura e distribuzione dello Zyclon B: quel Kurt Gerstein, ufficiale delle SS, morto “suicida” nella prigione di Norimberga dopo aver scritto un diario di confessione, protagonista del “Vicario” di Rolf Hochhut e co-protagonista del film “Amen” di Costa Gavras. D'altronde, negando l'esistenza delle camere a gas, se ne evincerebbe che gli ebrei siano stati bruciati vivi. Cambia l'orrore? Sembra che non siano arrivati a tanto, almeno non nello sterminio di massa. Sarebbe stato troppo faticoso. Il nazismo cercava di completare la soluzione finale nel più breve tempo possibile. E lo Zyclon B si è rivelato la soluzione ideale.

Danielle Sussmann


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