Sono meravigliato che Santoro abbia usato un' intervista che a me è sembrata assolutamente finta, mi riferisco a quella della bambina ferita alla testa, dove tutto era evidentemente fasullo: dal suo modo di parlare così teatrale (con il doppiaggio che saltava le congiunzioni per far apparire faticoso il parlare della bambina "ferita" - meno male che invece almeno lei sta bene.), con le luci perfette, la Camera ferma come fosse montata su un cavalletto, i capelli non rasati vicino alla ferita come in genere sempre si fa anche per un graffio sul cranio, il suo colorito, la sua tranquillità.
Citando il Valzer di Bashir ha mostrato per prima cosa il massacro della famiglia sull'auto... E il titolo della trasmissione era La guerra dei bambini...come se Santoro non sapesse che questi poveri innocenti sono l'arma segreta di Hamas che non costa niente e rende molto per vincere almeno sui media.
Insomma ho assistito ad una vera trasmissione sulla "pornografia dei sentimenti" tipo C'è posta per te o Carramba che sorpresa che rappresentano la feccia delle trasmissioni televisive e hanno l'obiettivo dichiarato di ingannare la gente più semplice, con l'aggravante però che Santoro fa il giornalista e non la velina o l'intrattenitrice.
Devo dire che è stata una cosa vergognosa, con il bravo Staino che (dopo l'intervista alla finta bambina ferita) cerca di farci piangere con i giocattoli disegnati fra le gocce di sangue...demagogia, pura e vergognosa demagogia senza pudore!
Certo non si può che piangere per chiunque muoia e ancor di più se si tratta di un bambino, ma Anno Zero non voleva solo far piangere, voleva fondamentalmente e soprattutto incrementare un cieco odio verso gli israeliani "massacratori di bambini a sangue freddo" (come si cerca di farli apparire dai racconti degli intervistati) e di questo Santoro è colpevole perchè questo fin dall'inizio è stato l'unico obiettivo di comunicazione della trasmissione.
Anche la giornalista palestinese presente - che all'inizio alcune studiate inquadrature la mostravano mentre si asciugava qualche lacrima - alla fine sembrava quasi imbarazzata di trovarsi coprotagonista di una trappola tanto rozza e truculenta, dove a caderci ancora una volta saranno le anime più semplici, ma non per questo meno pericolose per l'odio antiebraico. . Dario Diaz