Gentili Signori, vi mando una mail che ho spedito a Sergio Romano in occasione di una sua rsposta circa la guerra Gaza che io ho trovato macchiata da pregiudizio.
Cordialmente
Massimo Basetti
Dottor Romano, il pezzo che ha scritto sulla guerra a Gaza risente, a mio avviso, di un palese pregiudizio. A me pare che la sua analisi consista più che altro in una serie di accuse che non tengono conto dell'altra faccia della medaglia. Circostanzierò ciò che sostengo. Lei dice che Israele occupa da quarant'anni i territori palestinesi, non ricordando però ai lettori tutto il fatto. Mi pare infatti che Israele sia stata attaccata militarmente e ripetutamente da diversi stati arabi suoi vicini e che l'occupazione dei territori sia avvenuta in conseguenza di ciò. Gli stati arabi hanno poi additato Israele al pubblico sdegno per la mancata creazione di uno stato palestinese, una causa cui prima del 1967 avevano prestato nulla attenzione. Sostiene poi che Israele soffochi la striscia di Gaza ma si scorda di dire dire che lo stesso fa l'Egitto, per gli stessi motivi di Israele (tra i quali si annovera la prevenzione di massicce infiltrazioni terroristiche). Dice infine che Israele non ha riconosciuto la vittoria di Hamas alle elezioni del 2006. Ma non dice che ammettere Hamas alle stesse elezioni fu il frutto di una sciagurata scelta avversata dallo stesso Abu Mazen e riconducibile alla pilatesca diplomazia europea. Non dice che Hamas si presentava come forza fondamentalista e che di fatto rigettava e rigetta i principi della democrazia. Dimentica di dire che Hamas già prima delle elezioni rifiutava gli accordi di Oslo così come il fatto che Hamas tiene ostaggio la popolazione di Gaza, stipando le case dei terroristi di donne e bambini, di modo tale che la stampa possa mostrare al mondo la ferocia di Israele, quando invece quelle foto mostrano la faccia disumana e oscena del terrorismo fondamentalista. Non dice che Hamas ha appena approvato in seconda lettura una legge che prevede la crocifissione per alcuni reati e altre pene corporali per altri. Non dire tutto questo rende impossibile farsi un'idea giusta e scevra da pregiudizi. Spero che pubblichi questa lettera e che mi risponda. Ma la speranza mia più grande è che non si faccia uso di un pregiudizio quale chiave di lettura della realtà.