Lidia Ravera straparla di genocidio il commento di Andrea Marcenaro
Testata: Il Foglio Data: 16 gennaio 2009 Pagina: 1 Autore: Andrea Marcenaro Titolo: «Andrea's Version»
Dalla prima pagina del FOGLIO del 16 gennaio 2009, l'Andrea's Version:
Alla domanda fondamentale, Lidia Ravera non risponde. E’ tormentata, certo, sinceramente tormentata. Come Vittorio Arrigoni, l’italiano volontario a Gaza, invita tutti a “rimanere umani”, che è un esercizio assai difficile. E rimanerlo, spiega, vuol dire non accontentarsi di consolare se stessi con la convinzione che il torto e il male stiano tutti da una parte. E ha ben ragione. O vuol dire non nascondere un arsenale sotto un ospedale, ma neppure bombardare l’ospedale anche se è pieno di feriti. E anche qui ha ragione. E non si resta umani, insiste, se si brandisce come un’arma di distruzione psicologica di massa il ricordo della Shoah, con tutto il suo irripetibile orrore, per tappare la bocca a chi critica la politica d’Israele. Né, lo si resta, se si accetta la spietatezza con cui Israele sta trasformando in genocidio una pur lecita operazione contro Hamas. Qui ha un po’ meno ragione, la Ravera, ma non è importante. La domanda fondamentale, cui dovrebbe rispondere, resta una: sono o non sono, quelli sugli F-16, dei porci con le ali?
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