Questa mail è stat inviata al direttore della Stampa
L'editoriale pubblicato oggi da Barbara Spinelli costringe il direttivo dell'Associazione Italia Israele di Torino a chiedere la pubblicazione di questa replica. La posizione di Barbara Spinelli sul conflitto israelo-palestinese è ben nota da tempo. Tuttavia diverso è il sentimento personale, che ciascuno è libero di farsi, ed altra cosa è la realtà dei fatti, che nessuno è libero di travisare, tantomeno chi scrive su un giornale indipendente. Il ragionamento del primo ministro Olmert, citato dalla Spinelli, viene estrapolato da un contesto al solo scopo di servirsene per il suo ragionamento, che noi consideriamo del tutto errato e fuorviante. Olmert da lungo tempo sta trattando con il Presidente Abu Mazen, e pare anche col Presidente siriano. Entrambi rappresentano società riconosciute a livello internazionale. Certo tale non è la situazione di Hamas che, dopo la sua vittoria alle elezioni, non ha trovato di meglio che eliminare, spesso anche fisicamente, i propri avversari politici di Fatah. Anche in questi ultimi giorni numerosi sono stati gli assassini politici perpetrati da Hamas nei confronti dei sostenitori di Fatah. Per tali ragioni Olmert non ha mai nemmeno preso in considerazione di trattare con Hamas, e tale era il suo pensiero anche quando faceva le considerazioni riprese dalla Spinelli. A cosa servirebbe infatti trattare con chi, basta leggere il suo statuto, non intende né riconoscere l'esistenza della Stato di Israele, né accettare ebrei sul sacro suolo islamico, né accettare alcuno dei precedenti accordi firmati tra palestinesi ed israeliani, né sedersi a discutere soluzioni di pace e conferenze internazionali; e tutto questo dettato da motivazioni religiose che spingono questi fondamentalisti islamici a cercare oggi la risposta alla sconfitta patita nelle crociate (tutto questo sta scritto nello statuto di Hamas)! La citazione dello scrittore Yehoshua viene anch'essa fatta a sproposito; ancora nei giorni scorsi i lettori de La Stampa ne hanno potuto leggere il pensiero negli articoli da lui firmati. Egli ha perfettamente chiaro che Israele non poteva continuare a non reagire in difesa dei propri cittadini, da anni attaccati dai missili di Hamas che, anche se la Spinelli scrive che hanno arrecato poche vittime e pochi danni, costringono da troppo tempo tanti civili a vivere nell'angoscia perenne (ma forse questi danni interessano solo a senso unico?). Già una volta un nostro intervento ha obbligato Yehoshua a sconfessare a La Stampa che aveva falsato il suo pensiero. Non crediamo che, in un momento tragico come l'attuale, dobbiamo ancora attirare la sua attenzione su quanto La Stampa gli fa dire. La Spinelli non prende minimamente in considerazione gli sforzi fatti dall'esercito israeliano per ridurre al massimo le vittime civili. Non ci risulta che alcun esercito abbia mai avuto simili precauzioni, in nessun altro conflitto. Chi conosce personalmente i cittadini israeliani capisce benissimo a che cosa noi alludiamo. Ma la Spinelli invece nega questa realtà. Basta per chiunque guardare le tante immagini disponibili che mostrano i terroristi di Hamas costringere, con le buone o con le cattive, civili, anche giovanissimi o donne, a far da scudo in azioni di guerra, per capire che le parole della Spinelli in merito sono false. Hamas si è trovata i valichi chiusi, fossero verso Israele o verso l'Egitto, perché questo era l'unico metodo per frenare l'ingresso di micidiali armi che, in mano a terroristi, servono prima di tutto ad uccidere civili inermi. Non voler partire da questo preciso dato di fatto falsa qualsiasi ragionamento conseguente. La realtà taciuta dalla Spinelli è che la situazione di Gaza è da sempre talmente difficile da gestire che neppure Sadat volle riprendersene il controllo. E questo non certo per colpa di Israele. E le colpe dei dirigenti di Hamas sono ben maggiori di come le fa apparire la Spinelli. Non peccati veniali ma crimini di guerra! Dalla lettura di questo editoriale sembrerebbe invece che ogni colpa sia da addebitarsi ad Israele. Ma se perfino Abu Mazen e Mubarak sono stati costretti a interrompere le trattative con questi uomini, considerati terroristi da buona parte dei paesi occidentali, ci saranno pur delle ragioni, che la Spinelli non vede. La pubblicazione di parole come quelle di questo editoriale serve solo ad incitare all'odio, come dimostrano gli episodi che ancora ieri, ancora anche a Torino, si sono verificati di fronte all'edificio che ospita i nostri dibattiti, civili e aperti a tutti. Anche di questo dovrebbe essere cosciente la Spinelli prima di scrivere i suoi editoriali, sempre impregnati di odio verso lo Stato di Israele.